Un evento assolutamente da non perdere è iniziato nella giornata di ieri. Infatti, i Musei Nazionali di Lucca, nella Casermetta di Villa Guinigi e nelle sale di Palazzo Mansi, e il Museo Palazzo Galeotti di Pescia (in provincia di Pistoia) ospiteranno fino al 26 aprile l’esposizione “Il pittore del Re. Luigi Norfini nell’Italia del Risorgimento”, la prima grande mostra monografica dedicata a Luigi Norfini, uno degli artisti centrali nella costruzione dell’immaginario risorgimentale e protagonista della vita culturale toscana di fine Ottocento.
Curata da Luisa Berretti, Emanuele Pellegrini ed Ettore Spalletti l’esposizione, dislocata in più sedi, rappresenta un’occasione unica per rivivere una stagione cruciale dell’arte italiana, con il cuore del progetto che è rappresentato dalle opere presenti nella Casermetta del Museo Nazionale di Villa Guinigi a Lucca.
Infatti, lì sono stati riuniti, per la prima volta, numerosi dipinti del maestro, messi a confronto con opere dei protagonisti della pittura del Risorgimento, come Giovanni Fattori (suo amico e coetaneo), Silvestro Lega e Telemaco Signorini, insieme a prestiti provenienti dai musei di Milano, Torino e Firenze e da collezioni private, molti dei quali mai esposti al pubblico.
Il percorso, il cui allestimento è a firma di Luigi Cupellini, trova un ideale completamento nelle opere di Norfini conservate nella collezione permanente del Museo Nazionale di Palazzo Mansi, sempre a Lucca, e in quella del Museo Civico di Palazzo Galeotti a Pescia, recentemente riallestito, dove si trovano dipinti e disegni del pittore.
Organizzata in sezioni tematiche la mostra, oltre a mettere in luce la storia e la carriera dell’artista, a partire dagli esordi, attraversa la storia italiana dall’Unità ai primi anni del Novecento, evocando i protagonisti (da Silvio Pellico a Vincenzo Gioberti e Giuseppe Giusti) e gli episodi che ne segnarono il cammino nel mondo della cultura.
Arricchiscono inoltre il percorso dipinti significativi, come la “Visita del Re Vittorio Emanuele al Castello di Brolio” (1870 circa), eseguito per i Baroni Ricasoli a Brolio, nel Chianti, per i quali decorò il Castello, e la tela “Il Duca di Monmouth che chiede perdono” (1873), realizzata per il collezionista inglese Frederick Stibbert.
Inoltre, saranno organizzate attività didattiche e laboratori per le scuole a cura dei servizi educativi dei musei, e delle visite guidate condotte da specialisti, per avvicinare il pubblico di tutte le età alla figura di Norfini, che è stato autore di grandi quadri di battaglia e soprattutto un raffinato ritrattista della nuova borghesia e dei primi sovrani d’Italia.
La mostra offrirà ai visitatori di tutte le età l’occasione di immergersi letteralmente nelle passioni e negli ideali del Risorgimento italiano, e soprattutto conoscere più a fondo una figura che ha ridefinito il linguaggio visivo della Toscana ottocentesca unendo impegno civile e sensibilità artistica.
