di Martina Narciso
Il 16 dicembre del 1775 nasceva a Stevenson una delle scrittrici inglesi più amate, autrice di Orgoglio e Pregiudizio e di altri romanzi ancora oggi letti, commentati e riadattati. Osservatrice e protagonista incontrastata della società a lei contemporanea, Jane Austen seppe portare vivacemente sulla pagina la storia e il sistema sociale della Regency Era, con una tale lucidità, precisione e ironia da rendere la sua penna ancora attuale.
Protagoniste dei suoi romanzi sono giovani donne, mai passive e statiche, bensì brillanti e intraprendenti, che si muovono spavaldamente nei primi anni dell’Ottocento britannico alla ricerca dell’uomo giusto da sposare. Eppure, quelle di Jane Austen non sono solo storie d’amore per allietare i delicati cuori delle signore, perché nei suoi racconti il sentimento si intreccia alla ragione e, quindi, al denaro e al matrimonio, unica via socialmente accettata per ottenere una parvenza di stabilità economica privata e riconoscimento pubblico.
Nel contesto storico e sociale in cui l’autrice scrive, infatti, il matrimonio è una promessa e un compromesso, un accordo e un’urgenza – ci si sposa perché si deve, perché una donna non sposata è una donna caduta, perché è solo attraverso un marito che è garantita l’indipendenza economica femminile. Così le eroine di Austen lottano per una propria realizzazione individuale, seguendo il proprio sentimento e volgendo lo sguardo dalla società normativa circostante al sé individuale introiettato.
In questo sta l’eredità della scrittrice britannica: nell’aver saputo trasformare la repressione della società patriarcale in riappropriazione di una propria voce e un proprio spazio in cui resistere ed esistere, seguendo se stesse. Tuttavia, è solamente in tempi recenti che è cambiata la percezione di Jane Austen, perché sin da subito venne etichettata come scrittrice di romanzi rosa e i suoi libri furono relegati a un pubblico femminile e adolescenziale.
Ancora oggi è – erroneamente – vista come autrice di storie d’amore, ma in realtà quell’amore narrato è solo un pretesto per raccontare altro: dal valore dell’educazione a quello della lettura; dal rifiuto delle convenzioni popolari dell’epoca alla denuncia della piaga sociale del matrimonio indispensabile; dall’ironica indagine sociologica alla puntuale rielaborazione sentimentale individuale; dall’essere vittime della società patriarcale ad emergere come protagoniste del proprio destino. Questo è ciò che la scrittrice britannica consegna brillantemente ai posteri; non solo romanzi sentimentali, ma lucide parabole vitali che sfidano e provocano la società e la storia.
Del resto, la capacità di Jane Austen di scrivere storie senza tempo emerge chiaramente dal fatto che continua a essere letta, tradotta e riadattata ancora oggi dopo duecentocinquanta anni dalla sua nascita. Proprio l’estate scorsa, ad esempio, casa Netflix ha avviato le riprese di una nuova serie televisiva ispirata a Orgoglio e Pregiudizio, e l’anno prossimo la produzione BBC aggiungerà al catalogo la serie The Other Bennet Sister, in cui la storia del celeberrimo romanzo è svelata dal punto di vista secondario di una delle sorelle della protagonista.
Tra film di Emma e Persuasione e nuove uscite narrative come Un anno con Jane Austen (Neri Pozza, novembre 2025)di Liliana Rampello o Per sempre tua. Il mondo infinito di Jane Austen (Gribaudo, settembre 2025) di Carolina Capria, il mondo della reggenza britannica raccontato tramite i romanzi e i personaggi austeniani continua ad accattivare il pubblico contemporaneo, sempre più eterogeneo e diversificato. E sicuramente perché Jane Austen non è autrice di mere storie d’amore adolescenziali. Al contrario, se è letta tanto dai soldati nelle trincee della Grande Guerra quanto dalla giovane comunità del BookTok, forse è perché la sua opera è qualcosa di più di intrattenimento romantico scritto con stile sottile e spiritoso. A dimostrarlo è stata anche la recente canonizzazione editoriale che ha sancito il superamento definitivo dell’autrice dal confinamento come autrice di romance novels.
Non tradotta in italiano fino agli anni Trenta del Novecento, infatti, nel 2024 Jane Austen è stata pubblicata dalla prestigiosa collana editoriale dei Meridiani Mondadori, “biblioteca ideale” di classici della letteratura mondiale, consegnandola così alla storia non come romanziera di libretti rosa, bensì come scrittrice piena di valori e sentimenti universali.
Così, con la sua penna arguta e le sue eroine witty, Jane Austen seppe sfidare le convenzioni e i limiti non solo del suo tempo, ma del Tempo eterno della Storia, sopravvivendo nei secoli come cantrice di testimonianze sociali e sentimentali, e di personaggi che ancora oggi, dopo secoli, continuano a incuriosire, divertire, commuovere e soprattutto insegnare.
