Domani, su Jova Tv, il canale internet dell’artista, arriverà il video. Con un’inedita possibilità per il pubblico che, per circa dieci giorni, potrà montare in diretta un video personalizzato utilizzando un software, Interlude, già sperimentato da artisti come Bob Dylan e Coldplay, scegliendo di utilizzare le immagini di cinque versioni differenti del clip. “L’abbiamo girato a New York”, racconta Lorenzo Cherubini, quarantotto anni compiuti a settembre, “la mattina in cui la tempesta del secolo non c’è stata. Abbiamo fatto cinque piani sequenza con una New York incredibilmente vuota, senza dover spendere i milioni di dollari spesi da Will Smith per ottenere lo stesso effetto “.
Un video che non finisce mai di farsi, dunque, per un album che sembra non dover finire mai. Lorenzo 2015 CC è uno straordinario catalogo delle possibilità lungo trenta pezzi. E Jovanotti un vulcano che esplode, un fiume in piena. “Difficile chiudere i progetti per me lo è sempre stato. Tengo tutto aperto fino al limite, faccio tagli, correzioni, mi lascio la possibilità di cambiare scaletta, grafica, quando il disco è quasi chiuso rifaccio voci, suoni. Io, per come sono, un disco non lo chiuderei mai”.
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