Dopo aver vinto il festival di Sanremo nella sezione Nuove Proposte con un brano sulla terra dei fuochi, il freestyler napoletano Rocco Hunt, una delle rivelazione musicali del 2014, è tornato ad affrontare un dramma sociale, quello delle spose bambine, nel brano «Na sposa creatura».
La canzone è stata incisa, come la maggior parte della sua discografia, in dialetto partenopeo, «anche perchè l’ho scritto leggendo un articolo di cronaca sull’Iran ma anche nel sud Italia i matrimoni combinati fin dall’infanzia erano una realtà fino a pochi anni fa», hadichiarato a margine della sua esibizione al Medimex di Bari, il salone dell’innovazione musicale, dove è stato accolto da centinaia di fan.
«Na sposa creatura» è uno dei nuovi brani della riedizione dell’album post-sanremese «A Verità», diventato ora «A Verità 2.0», che contiene ben sei pezzi inediti e altri cinque già noti ma remixati e riarrangiati. Il disco sarà nei negozi dal 4 novembre 2014, accompagnato anche da un dvd con interviste ed immagini dei suoi live. Ancora 19enne (compirà 20 anni il prossimo 21 novembre), Rocco Hunt è ormai il capofila del conscious rap italiano, ovvero il rap che tratta tematiche sociali: «Beh, è un genere che amo e francamente non mi dispiacerebbe diventarne il portabandiera», ha dichiarato.