Fiorella Mannoia, un vero disco d’autore

Un viaggio nella migliore musica italiana nel nuovo album dell’artista. Da Fossati a Battiato, da Baglioni a Pausini, da Ligabue a Sangiorgi.

Fiorella Mannoia, un vero disco d’autore
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29 Ottobre 2014 - 19.47


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di Francesco Troncarelli


Fiorella fa 60 e ne sceglie 30. Per celebrare il suo compleanno, la Mannoia ha realizzato un doppio CD antologico aperto dall’inedito “Le parole perdute”, che è un vero viaggio nella migliore musica italiana. Non solo per i brani che vengono proposti, ma anche per i protagonisti che l’hanno accompagnata in questa nuova avventura artistica e che con lei hanno condiviso nel corso della sua lunga carriera, amicizia, passioni e naturalmente canzoni.

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Una festa di compleanno per la ragazza dai capelli rossi e gli occhi azzurri, che non ha il sapore della nostalgia, ma semplicemente la voglia di confrontarsi con chi fa come lei questo mestiere e che le ha regalato la propria voce e la propria produzione, arricchendo così il suo progetto discografico.

E lei in questa operazione ci mette tutta sè stessa. Mannoia infatti non ha mai cantato bene come ora, con la sua riconoscibilissima voce da contralto, il suo stile asciutto e privo di compiacimento, che va dritto al centro della musica e delle parole. L’artista romana insomma ha preso la sua vita a sessant’anni e ha pensato bene di racchiuderla in un doppio album. Con classe e sentimento. E insieme ai suoi amici.

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Il primo ad arrivare a questa singolare festa di compleanno è stato Ivano Fossati, che ha condiviso con lei “C’è tempo”, poi Laura Pausini che ha cantato uno dei suoi brani più belli e famosi, “Quello che le donne non dicono” scritto da Enrico Ruggeri con cui Fiorella duetta in “La Giostra della memoria”. Poi è stata la volta di Luciano Ligabue con “ Metti in circolo il tuo amore” e di Pino Daniele, che si è divertito anche a suonare la chitarra in “Senza ‘e te”, mentre Massimo Bubola ha partecipato alla nuova versione del popolarissimo “Cielo d’Irlanda”.

E ancora tanti altri colleghi illustri, tutti insieme appassionatamente per Fiorella. Nomi del calibro di Claudio Baglioni che le ha regalato il suo hit storico “Amore bello” o Franco Battiato con lo stupendo “La stagione dell’amore”, un brano dove sentirla sussurrare “i desideri non invecchiano mai con l’età” ha un suono e soprattutto un sapore diverso all’alba dei suoi 60 anni portati con grinta e freschezza.

C’è poi il rapper Frankie Hi Nerg con cui duetta in “Boogie”, uno dei capolavori di Paolo Conte, Tiziano Ferro con “La paura non esiste”, Daniele Silvestri con “Il Fiume e la Nebbia”, Niccolò Fabi con “Mimosa”, Pau con “Ho imparato a sognare” Giuliano Sangiorgi con “Estate” lo standard lanciato dal grande Bruno Martino, Cesare Cremonini con “Le tue parole fanno male” e Renato Zero che dopo aver sentito la registrazione finita di “Cercami” le ha detto: “Oh Nì, abbassa la mia voce che questo è il disco tuo..”.

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Sono venuti anche degli amici speciali a trovare Mannoia. Uno che non c’è più, ovvero Lucio Dalla, di cui interpreta “Il parco della Luna” e a cui pensa sempre ricordandolo come “quel folletto che arrivava a prendere le note più alte con tanta naturalezza al contrario di me” e uno che c’è e che in qualche modo ha segnato la sua storia musicale, Adriano Celentano.

Quando tra una scena e l’altra di un film (figlia di un “cascatore” di Cinecittà, ha iniziato anche lei come stuntgirl nel cinema), partecipò giovanissima al Festival di Castrocaro nel ’68, con una scelta controcorrente rispetto alle altre debuttanti che portavano canzoni di Mina e Ornella Vanoni, Mannoia scelse “Un bimbo sul leone” del Molleggiato, un brano curioso e ritmato che ora ha riproposto nel disco con Celentano in un duetto atteso per una vita e che aveva sempre sognato.

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