Tra le più avventurose esploratrici di musica popolare il ’900 annovera Caterina Bueno, musicista ed etnomusicologa nata a Fiesole nel 1943 e morta a Firenze nel 2007. La canzone “Caterina” di Francesco De Gregori era dedicata alla folk singer musicista che il cantautore romano aveva accompagnato in tournée giovanissimo, nel 1971. Approda nelle sale di più città distribuito da Kiné “Caterina”, documentario che ha vinto due premi al recente Festival dei popoli sui documentari e che il regista Francesco Corsi presenta giovedì 13 allo spazio Apollo 11 (c/o Itis Galilei ingresso laterale di via Bixio, 80/a, angolo via Conte Verde, nel quartiere dell’Esquilino a Roma).
Caterina Bueno andava di persona nelle campagne e nelle città, nei luoghi fuori dal “centro”, e ha recuperato e riscoperto canzoni del patrimonio popolare che altrimenti sarebbero finite nella fossa dell’oblio. Era, anche, un atto politico recuperare le canzone dei lavoratori e dei contadini.
Come ricorda l’Apollo 11, dagli anni ’60 è stata “una figura imprescindibile del mondo culturale dell’epoca e facendole incrociare il cammino con alcuni tra i più importanti intellettuali come Dario Fo, Pier Paolo Pasolini, Umberto Eco e artisti come Giovanna Marini, Fausto Amodei e Francesco De Gregori. Caterina rappresenta anche una parabola significativa della trasformazione sociale e culturale che ha subito l’Italia a partire dagli anni del boom e, più in generale, sul rapporto di un Paese e di una comunità con la propria memoria storica e con la propria cultura”.
Nel 1997, Dario Fo la definì “non solo vocalmente impressionante ma anche una grande ricercatrice che conosce il valore politico e culturale dei canti”. (Cl. Sar)