Judy, in onda stasera, giovedì 28 aprile su Rai 3, è il film con Renèe Zellweger che ha vinto l’Oscar e il Golden Globe per l’interpretazione della protagonista, Judy Garland, attrice diventata famosa da bambina grazie al Mago di Oz. Somewhere over the Rainbow l’ha resa una star ma è stata anche la sua maledizione come spesso capita per le star bambine che una volta cresciuti hanno difficoltà a mantenere il proprio status.
Judy è scritto da Tom Edge sulla base dello spettacolo teatrale di Peter Quilter, diretto da Ruper Goold è uscito al cinema nel 2019, ha una durata di 118 minuti. In Italia ha incassato 758 mila euro, in tutto il mondo 37.6 milioni di dollari di cui 23.8 solo negli USA.
Il film inizia raccontando la Judy Garland bambina, sul set de “Il Mago di Oz”, il film che l’ha lanciata artisticamente nel 1939. A quel punto se ne racconta la carriera che vive tra alti e bassi fino ad arrivare agli ultimi anni di vita dell’attrice, su cui è principalmente incentrato il film: in questi anni l’attrice è una vera e propria icona vivente, premiata con Oscar e Golden Globes, ma è anche una donna dipendente dai farmaci e dall’alcol, con enormi problemi finanziari e con un ex marito contro cui combatte per l’affidamento dei figli.
Spinta dalla necessità di racimolare qualche soldo, Judy ha terminato la sua carriera in un nightclub londinese, il Talk of the Town, in cui si è esibita sino alla sua morte, giunta per un’overdose di barbiturici. Londra è stata l’ultima risorsa per Judy in molti modi, ha affermato lo sceneggiatore, Tom Edge: «era uno degli ultimi posti di cui Judy aveva ancora dei ricordi affascinanti e spensierati. Per Judy era sia un’ancora di salvezza che un’opportunità per dimostrare a se stessa e agli altri che poteva ancora farcela».