Immagini, durissime e vere, non per fiction, di bambini estratti dalle macerie, di bambini insanguinati, di bambini che rigurgitano forme assurde di saliva perché colpiti da gas nervino. Sostenuto da Fabio Fazio (e Luciana Littizzetto che approva), Roberto Saviano su Rai1 a “Che tempo che fa” ha mostrato come in Siria i bambini siano vittime di una strage sistematica e mirata proprio a loro. Da anni. E l’Occidente, l’Europa, guarda da un’altra parte. “Chi ha meno di sette anni non conosce altro che le bombe, sin dal giorno della sua nascita”. Saviano mostra disegni di bambini. Con morti, feriti, missili –bomba giganti. “Quelle bombe barriscono come gli “elephant rockets”, quando vengono sganciate.
Saviano parla delle “cluster bombs”, le bombe che ne contengono centinaia. Rigetta la trappola “o stai con Assad se no stai con l’Isis”. Saviano condanna i mass media e i social network: diventano virali i gattini, ricorda. “Ciò che diventa virale, oggi, è irrilevante. Quello di cui dovremmo occuparci è questo”. E infine la stoccata a chi dice, ipocritamente, che bisogna aiutare gli immigrati “a casa loro”. Vanno accolti, se abbiamo senso dell’umanità. Chi scappa dalla guerra, dal servizio militare permanente come in Eritrea, dalla fame. Saviano rifiuta l’etichetta, ipocrita, di “buonista”. Una definizione vergognosa. Un servizio toccante e profondo. Alla nuova politica che vorrebbe rigettare gli immigrati a mare e nell’inferno non piacerà. Un atto che scardina le coscienze. Sotto sotto scatterà il lavorio contro Fazio che ha accolto Saviano? Sarà già scattato.
Saviano denuncia la strage dei bambini siriani. "Vanno accolti"
A "Che tempo che fa" lo scrittore mostra l'inferno e parla alle coscienze. E rifiuta il termine "buonista".
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26 Marzo 2018 - 00.16
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