Saviano condannato per plagio, anzi no. Il relativismo al tempo di Gomorra | Giornale dello Spettacolo
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Saviano condannato per plagio, anzi no. Il relativismo al tempo di Gomorra

Saviano, nel suo bestseller mondiale, ha copiato tre articoli da Cronache di Napoli e Cronache di Caserta. Ma i quotidiani leggono la notizia a modo loro.

Saviano condannato per plagio, anzi no. Il relativismo al tempo di Gomorra
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19 Giugno 2015 - 14.24


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Riportiamo in basso l’articolo di Spartaco Lavagnini pubblicato su [url”ilsole24ore”]http://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2015-06-18/saviano-condannato-plagio-anzi-no-relativismo-sofistico-tempo-gomorra-135048.shtml?uuid=ACI4ZqC&refresh_ce[/url] che spiega bene come la vicenda giudiziaria di Roberto Saviano sia stata trattata dai quotidiani in modi del tutto differenti. Sembra che non conti la notizia, ma se lo scrittore stia simpatico o meno al giornale.


«L’uomo è misura di tutte le cose, di quelle che sono in quanto sono e di quelle che non sono in quanto non sono». Così parlò Protagora, sofista del V secolo a.C., ideologo del relativismo assoluto e grande anticipatore del «Così è (se vi pare)» di pirandelliana memoria.

A guardare come la stampa italiana ha trattato la notizia della condanna in Cassazione al celeberrimo scrittore anti-camorra Roberto Saviano per il reato di plagio, sarebbe forse il caso di erigere busti del filosofo di Abdera nell’atrio di parecchie redazioni italiane. Giudicate voi: il Tempo ci va giù duro («La Cassazione su Saviano: è un copione»), stesso dicasi per il Giornale («Tre articoli plagiati in “Gomorra”». Saviano per la legge è un copione), stesso dicasi per il Giornale («Tre articoli plagiati in “Gomorra”». Saviano per la legge è un copione); completamente ribaltato il giudizio da Repubblica, quotidiano per il quale lo scrittore e divulgatore televisivo collabora («Cassazione, plagio “Gomorra”, Accolto il ricorso di Saviano»), per il Mattino («Plagio di “Gomorra”, la Cassazione accoglie il ricorso di Saviano») e per il Corriere del Mezzogiorno («Accusa di plagio, la Cassazione dà ragione a Saviano»). E meno male che le sentenze degli ermellini dovrebbero essere dirimenti e inopinabili per definizione.

La verità, come sostengono gli adepti della New Age, è altrove. Più precisamente nel dispositivo 12314/15 che Ciro Pellegrino sul sito di informazione online Fanpage.it riprende testualmente: Saviano, nel suo bestseller mondiale, ha copiato tre articoli da Cronache di Napoli e Cronache di Caserta, gli stessi giornali da lui più volte pubblicamente accusati di fare da megafono ai clan. La Cassazione, pur sottolineando che «non era in discussione l’originalità e la creatività del libro “Gomorra”, ma solo il plagio di alcune sue parti specifiche e limitate», dà infatti ragione a Libra Editrice scarl, editore dei due quotidiani locali, accogliendo quasi in toto i rilievi della Corte d’Appello che, nella sentenza del 2013, aveva condannato lo scrittore casertano e Mondadori a pagare un risarcimento di 60mila euro più 20mila euro di spese legali (in primo grado, invece, il processo si era concluso con un giudizio favorevole a Saviano e all’editore del libro).

I giudici di Appello avevano riconosciuto l’esistenza di più plagi nel libro Gomorra, rappresentati dalla presenza di tre articoli: «Il multilevel applicato al narcotraffico» e «Ore 9: il padrino lascia la “sua” Secondigliano» da Cronache di Napoli per i quali è stata riconosciuta la riproduzione abusiva; e «Boss playboy, De Falco è il numero uno» pubblicato dal Corriere di Caserta, ritenuto illegittimamente riprodotto senza citare la fonte. A fronte dei sette punti su cui si articolava il ricorso in Cassazione di Saviano e Mondadori, gli ermellini hanno ritenuto di accoglierne soltanto uno: i criteri di liquidazione del danno subito da Libra sono da ridefinire. Insufficienti appaiono infatti le motivazioni della Corte di Appello, cui a questo punto torna la parola. Solo dopo questo nuovo pronunciamento si capirà se e quanto lo scrittore e il suo editore dovranno corrispondere alla parte offesa.

Una cosa è certa: titolare sulla Cassazione che accoglie il ricorso di Saviano corrisponde a un ardimentoso esercizio di relativismo sofistico. Un po’ come se, dopo il lapidario 1-7 subito dalla Roma di Garcia contro il Bayern Monaco, i quotidiani italiani avessero titolato qualcosa tipo «Un super Gervinho buca la difesa del Bayern». Sennò mettiamoci l’anima in pace e gettiamoci tra le braccia consolanti degli spagnoli Jarabedepalo che, dopo un rapido soggiorno nel nostro Paese, trovarono ispirazione per incidere una canzone che lo descrive benissimo: «Da che punto guardi il mondo tutto dipende».

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