Cinema e tv, intervista con Barbara Bacci

Canada, Stati Uniti e nuovi progetti in Italia per l'attrice de L'aquilone di Claudio [Desiré Sara Serventi]

Cinema e tv, intervista con Barbara Bacci
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25 Maggio 2015 - 17.32


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di Desiré Sara Serventi

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Ha iniziato a muovere i primi passi nel mondo della recitazione in Canada. Barbara Bacci è un’attrice con un’ottima preparazione artistica, che le ha permesso di lavorare e conoscere attori del calibro di George Clooney e Michael Imperioli. Diverse le sue partecipazioni sia in film italiani che telefilm canadesi e americani.

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Che cosa è per te il mestiere dell’attrice?

Recitare mi permette di far parte di altre realtà e di interpretare personaggi anche molto diversi da me, per cui ogni ruolo è un vero e proprio trening emotivo e si instaura un rapporto di simbiosi fatto di un reciproco dare e ricevere. Non potrei immaginare di far alcun altra professione, amo troppo il mio lavoro.

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Hai vissuto per diverso tempo in Canada, e lì che hai iniziato la tua carriera?

Si è proprio cosi, ho iniziato in Canada. Quando sono arrivata ero già una ballerina di danza classica, poi ho avuto la possibilità di conoscere meglio il mondo della recitazione, del teatro e del cinema, e devo dire che me ne sono innamorata. E’ lì che ho iniziato i miei studi e i miei primi lavori. L’America è un paese che ha molto da offrire, io ho studiato diversi anni a New York e ho avuto la possibilità di lavorare e conoscere attori di un certo spessore. Da Michael Imperioli de ” The Sopranos “che è stato uno dei miei insegnanti di recitazione, a George Clooney che curava la regia di ” Confessions of a Dangerous Mind “.

Dal punto di vista lavorativo quali sono le differenze che hai trovato rispetto all’Italia?

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Le differenze sono tante, soprattutto dal punto di vista produttivo e organizzativo. Lì non c’è spazio per l’improvvisazione, tutto è programmato e deve funzionare al millesimo, è il loro stile si guarda molto al prodotto e c’è grande rispetto per il lavoro di tutti. In Italia prevale la fantasia, la creatività, l’originalità, tutte le nostre caratteristiche.

Come mai hai deciso di ritornare in Italia?

Mi mancava il cinema italiano e soprattutto la possibilità di lavorare con i grandi registi italiani. Del resto sono nata e cresciuta in Italia, e conosco bene l’importanza e il peso artistico che un certo cinema italiano ha svolto nel mondo, e soprattutto l’influenza che ha avuto su molti registi statunitensi. Forse ha prevalso la possibilità di avere qualche ruolo nel cinema italiano di qualità’, anche se a Toronto avevo già avuto il piacere di lavorare con un regista italiano, Paolo Virzi nel film ” My name is Tanino “.

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Per il cinema hai girato il film L’aquilone di Claudio in cui tra l’altro avevi un ruolo importante vuoi parlarne?

Si” L’aquilone di Claudio ” è un film a carattere sociale che tratta il tema di una malattia rara, l’atassia e in questo caso è un bambino a soffrirne. Io interpreto Lucilla, uno dei personaggi chiave del film perché’ rappresenta il razzismo contro i portatori di handicap, un personaggio cinico e spietato che vive una vita di superficialità e di apparenze. Nel cast figurano anche Milena Vukotic, Massimo Poggio e Luigi Diberti, la regia è di Antonio Centomani.

Hai partecipato ad alcuni film americani?

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Si ho partecipato a diversi telefilm sia americani che canadesi, fra i quali” Hysteria, The Def Leppard Story”, ” Tales from the Neverending Story “, e ” Undressed ” .

Hai lavorato nel film Il ragazzo della Giudecca, di cosa si tratta?

Il ragazzo della Giudecca è un film tratto dalla biografia di Carmelo Zappulla, un cantante neomelodico di origini siciliane. Ambientato negli anni 90, il film parla del caso giudiziario del cantante accusato ingiustamente di omicidio e associazione a delinquere di stampo mafioso. Un cast ricco di attori come Giancarlo Giannini, Franco Nero e Tony Sperandeo con la regia di Alfonso Bergamo. Per quanto riguarda il mio personaggio, io interpreto Sara la moglie dell’avvocato difensore di Carmelo Zappulla. Sara è una donna che ha dedicato la sua vita alla famiglia supportando la carriera del marito. Una donna piuttosto frustrata e infelice che vive il dramma di un amore non corrisposto. Ad ogni modo nel corso del film la vedremo esperire un profondo cambiamento.

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Con chi ti piacerebbe lavorare?/br>

Per quanto riguarda i registi italiani, Giuseppe Tornatore e Paolo Sorrentino sono fra i miei preferiti. Se invece parliamo di registi americani decisamente Martin Scorsese o Woody Allen.

Attualmente cosa stai facendo?

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Attualmente sto preparando un nuovo ruolo che è quello di Anna. Anna è la mamma di una bambina che si smarrisce nel bosco, e quindi di conseguenza si troverà ad affrontare la paura e i turbamenti che ne derivano. Il titolo del film è ” A MORS ” che significa amore e morte e racconta la vicenda di due uomini molto diversi ma con un unico destino. La regia è di Mauro Cartapani, e le riprese inizieranno a breve.

Vuoi definirti con un solo termine?

Certo come si dice in americano ” I’m a people person “, una persona che ama la gente. I just love people.

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I tuoi progetti?

Un progetto interessante nel quale mi sono fatta coinvolgere con piacere si chiama Innstant generation. Sarà una storia intrigante ed elettrizzante alla quale ci stiamo lavorando con una giovane regista.

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Cordialità, simpatia e ottima preparazione artistica fanno di Barbara Bacci un’attrice qualificata che riesce a interpretare nel migliore dei modi i suoi personaggi.

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