Charlize Theron, la dea africana della bellezza incanta il festival‏ | Giornale dello Spettacolo
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Charlize Theron, la dea africana della bellezza incanta il festival‏

Charlize Theron, ospite d'onore dell'Ariston, è stata eletta all'unanimità la bellezza della seconda serata del Festival di Sanremo.

Charlize Theron, la dea africana della bellezza incanta il festival‏
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12 Febbraio 2015 - 16.23


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di Chiara D’Ambros

Charlize Theron all’unanimità la bellezza all’Ariston ieri sera, accolta da “Standing Ovation” di Vasco Rossi e non solo. La Morales digrigna i denti dietro le quinte, mentre il biondo della Theron illumina gli sguardi sia maschili che femminili di chi la guarda, tra stima e ammirazione e su twitter si va dalle donne che arrivano a mettere in dubbio la propria eterosessualità (!) fino alle bave virtuali di numerosi maschietti.

Non c’è che dire la bellezza e la bravura, che ha portato la Theron dallo spot del Marini al premio Oscar per Monster, è indiscutibile ma ciò che nessuno ha il coraggio di dire, forse, è che: è l’unica salita sul quel palcoscenico fino a questo momento, davvero disinvolta e leggera. Sarà il tipico approccio culturale statunitense per cui “ogni cosa è illuminata” (Foer insegna), soprattutto se la natura è stata tanto generosa, sarà che lei stessa dice di venire sempre volentieri in Italia per la bellezza di questo paese, il buon cibo (per fortuna non ha detto il mandolino!) fatto sta che Charlize Theron era rilassata nel suo ruolo di ospite d’onore, nessuna preoccupazione, a suo agio nella parte di chi entrando dalla porta e trovandosi davanti la tappezzeria chic a fiori che fa a pugni con il pavimento a scacchi, dice educatamente ed esclusivamente per far piacere al proprio ospite “che bella casa!” Così lei, quando Conti le ha chiesto se ha seguito il Festival sin qui, ha risposto “Sono tutti bravissimi!” … Proprio tutti tutti? A noi qualche dubbio resta. In parte forse l’ha detto per gentilezza, forse perché non capisce le parole… Ma del resto avrebbe potuto dire una cosa diversa?

A proposito di domande (molti su twitter si sono chiesti chi mai le abbia scritte) ecco che rispunta il tema “mamma”… possibile che in Italia non se ne scampi? La Theron ha adottato un figlio da single (chi tra i comuni mortali lo potrebbe fare???) e Conti le chiede “che mamma sei?” E tu che intervistatore sei?

Purtroppo il tono patetico in questa serata torna e ritorna e anche con la Theron parlando di Mandela non manca di comparire. Proprio non si può farne a meno di questo colore del parlare finto/malinconico che ingrigisce e intorpidisce tutto?

Charlize Theron in Sudafrica, sua terra d’origine, ha una associazione che promuove la prevenzione dell’Aids, bellissimo e nobile, in linea con la frase “fai agli altri quello che vorresti fosse fatto a te”; frase che dice essere per lei “la sua religione”. Forse quindi non ne ha un’altra? Conti di certo non ha colto n’è voluto farlo, ma chissà forse qualche rivista cattolica se l’avesse notato avrebbe un po’ smorzato i toni adulatori di oggi su di lei, pur senza addolcire quelli aspri circa Conchita.

Come in tutte le più tradizionali favole alla fine il ranocchio si fa baciare dalla bella principessa. Alle sorellastre e Cenerentola, le tre ancelle di Conti, viene risparmiato l’accostamento con la principessa-dea, i fiori all’ospite in questa occasione li porge il ranocchio meritandosi così un altro bacio, che costringe la principessa ad abbassarsi un po’. Tornerà dice. Poi anche lei cerca l’uscita, tutti gli ospiti di questo Festival non sanno bene come uscirne; come uscirne vivi, tra i massacri verbali di bar e twitter, ma per la Tehron e il suo sorriso (a livello del sorriso è rimasta la conversazione per tutto il tempo) solo ammirazione… Forse giusto la curiosità di sapere se “proprio davvero” ama quella canzone di Ramazzotti.

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