Pare che la tegola sia arrivata sabato scorso in un’aula del Tribunale del Lavoro di Bari: il giudice dà ragione al giornalista della sede Rai di Bari, Enzo Del Vecchio, considerando un arbitrio la decisione della Rai di metterlo a riposo forzato, per fargli smaltire i tanti giorni di ferie non goduti negli anni di servizio. Giorni di ferie non godute, più mancati riposi settimanali.
Tanti da portarlo direttamente alla pensione senza far rientro in redazione, dove Del vecchio si è a lungo occupato e si occupa di calcio. Spesso si tratta di ferie non godute perché maturate in tempi e realtà che costringevano il personale a “saltarle”. I tempi della vacche grasse, con selezioni e concorsi a pioggia sarebbero venuti in anni più recenti. Sta di fatto che, per il giudice, la decisione della Rai, disposta – pare – a tappeto, su scala nazionale, per giornalisti e non, alla luce di quanto deciso per Del vecchio, è stato un arbitrio. Il giornalista va rimesso al lavoro e se si riscontreranno danni subiti per questa decisione unilaterale, la Rai potrà essere chiamata a pagarli.
La decisione è di sabato e nei prossimi giorni si potrà leggere nel dettaglio la sentenza, ma già oggi le cose cambiano per tanti e tanti dipendenti destinatari dell’inaspettata ( e improvvida, alla luce della decisione del magistrati di Bari ) lettera delle Risorse Umane. Per tutti quelli che hanno ricevuto “l’ordine tassativo” di mettersi in ferie, le cose cambiano, e nel rapporto con l’Azienda si riparte da Bari…Rai, Risorse Umane e Ufficio Legale del servizio pubblico incassano, dunque, l’ennesimo goal, direbbe proprio Del Vecchio, che ha familiarità col calcio e con le cronache sportive.
Ma questa non è notizia. Uno dei buchi più vistosi delle casse Rai è proprio legato alle cause perse, dopo aver procurato il danno. Cause portate avanti con l’ausilio di uno schieramento di studi legali ( quello interno, ben folto e ben pagato, non basta?! ) che sulla miopia della Rai ci campano e continuano ad ingrassarsi.
