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RaiZeroNews24, mostre di amici e saldi da Gucci

Ma quante ne combina la rete all news. Dai servizi filocubani per mancanza di visto, alle amicizie di salotto. Ma sui 10 anni dello tsunami riciccia vecchie robe.

RaiZeroNews24, mostre di amici e saldi da Gucci
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3 Gennaio 2015 - 17.38


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di Vittoria Muller

Rainews24 nella Baia dei Porci. Potrebbe essere questo il titolo geografico per raccontare degli inviati del canale all news della Rai nello spazio del mondo che sta tra Miami e Cuba.

Partiamo da Cuba. Qui c’è stato un po’ “Totò, Peppino e la malafemmina”…Ricordate Totò in colbacco davanti al Duomo di Milano? ”Noi vorremmo sapere…per andare dove dobbiamo andare…per dove dobbiamo andare? Sa, è una semplice informazione…”. Un po’ questo, un pò dilettanti allo sbaraglio, come accade in Rai, per il vizio indisturbato di muoversi in ordine sparso. Colpa non di Rainews24, ma della Rai nel suo complesso, che studia da BBC ma con scarsi risultati, non sapendo neanche copiare. Perché? Perché sarà accaduto che, all’annuncio del disgelo tra gli Usa e l’Avana, a Rainews24 si sarà data – giustamente – disposizione per la partenza di un paio di inviati, provando però a “saltare” la regola del visto per lavoro per entrare nell’isola dei Castro. L’annuncio di un processo di disgelo è una cosa, ma Cuba è sempre Cuba. E così, nonostante i due inviati avessero messo ogni attrezzatura nel bagaglio ( riteniamo, a quel punto, sospettosamente pesante ) e nonostante allo sbarco avessero assunto un look da turisti, stile “Love boat”,i due sono stati bloccati. Sequestrata loro tutta l’attrezzatura. Cubani si, ma non fessi. Mille scuse, e alla fine, con qualche problema tecnico, con gli occhi addosso dei cubani e il programma di lavoro rivisto profondamene, una serie di servizi a dir poco accomodanti e tutti a casa.

Lasciamo Cuba e andiamo a Miami. Qui abbiamo trovato un’altra inviata di Rainews24. Ma la vicina Cuba non c’entrava, la trasferta era tutta artistica , clima e look vacanzieri. Rainews24 sbarcava a Miami per la fiera “Art Basel” e per altre mostre. Qui, le interviste sono per un gallerista. Come mai tanta attenzione per quegli appuntamenti Oltreoceano e per il gallerista? Di chi sarà amico? Saperlo…

All’arte e alle mostre – ma anche all’architettura – Rainews24 dedica tanto. Come alcuni giorni fa, con una intervista a Giorgio De Finis, curatore di una mostra a Lecce. Come mai tanta attenzione per De Finis Giorgio? Di chi sarà amico? Saperlo… Unica cosa certa, che De Finis curava una mostra a San Francesco della Scarpa ( Lecce ) nell’ambito di un festival che pare abbia un vantaggio rispetto agli altri: direttrice del festival pare sia la direttrice di Rainews24. Festival fortunato, che ha più volte catturato l’attenzione di Rainews24, e che ha anche ottenuto la collaborazione di “Woman for Expo” ( !? ) che pare abbia tra gli attori la direttrice di Rainews24. Il caso nell’arte…Nel frattempo, quale è stato il contributo di Rainews24 per ricordare i 10 anni dello tsunami? Il canale all news, che nel 2014 pare sia costato agli utenti ( un’occhiata ai risultati mai? ) qualcosa come 70 milioni di euro non ha trovato di meglio che cogliere l’occasione per celebrare le gesta della rossa direttora: ha riproposto un collage dei collegamenti di Monica Maggioni da Banda Aceh, allora inviata del Tg1. Povertà di idee e scelta – ci si permetta – un pò cafonal, per una cassa che pare sia spremutissima . E scelta un po’ stile Nord Corea, forse in omaggio all’americano “The Interview”.

Veniamo ad oggi, giornata di saldi. Ricordate la splendida inchiesta di REPORT su come fa i soldi Gucci? Ebbene, a togliere l’amaro in bocca che sarà rimasto a Gucci per quel reportage, da Milano ci ha pensato Rainew24. Per parlare di saldi, l’inviata si è piazzata davanti Gucci, Prada e tutti i negozi del triangolo della moda. Una bella e gratuita carrellata di grandi firme, come se quelli in fila fossero italiani d’ogni giorno e non stranieri dell’Est e dell’Estremo Oriente con le tasche piene. A Rainews24 forse andava ricordato che gli italiani, tanti italiani, ogni giorno a Milano come in altre città sono in fila, ma alla Casa della Carità di don Colmegna, alla mensa dei Francescani o a “Pane Quotidiano”. Per un pasto, ingrossando l’esercito di poveri venuti da lontano. E in saldo hanno solo la vita.

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