Freccero: il RomaFictionFest è il mio dottorato in serie tv

Il direttore artistico commenta la sua prima volta nella kermesse romana: i festival devono essere 'avanguardia', indicare una direzione e non essere una carnevalata.

Freccero: il RomaFictionFest è il mio dottorato in serie tv
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19 Settembre 2014 - 17.03


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“Il mio obiettivo era quello era far esplodere una discussione intellettuale su cosa vuol dire oggi produrre fiction, fare televisione e soprattutto pensare cosa sarà la televisione del futuro, anche perché credo che finalmente le cose vadano fatte avendo una visione politico – culturale” così Carlo Freccero a conclusione dell’ottava edizione del RomaFictionFest, nel corso della conferenza stampa di chiusura durante la quale sono stati [url”annunciati i premi e i vincitori”]http://giornaledellospettacolo.globalist.ch/Detail_News_Display?ID=74327&typeb=0&I-vincitori-del-RomaFictionFest[/url]. “Un Festival è qualcosa di avanguardia e non di retroguardia – ha proseguito il nuovo direttore artistico -. L’ho voluto fare in questa direzione, fornendo al pubblico le linee di lettura di questi generi nuovi che si affacciano, e facendo sì che serva ai produttori televisivi, che cercano di ripensare questo lavoro”.

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“So che il termine avanguardia in questo momento fa paura – ha dichiarato Freccero – in una cultura di quantità e non di qualità, di conformismo e non di rotture, di ripetizione-ritornello e non di fratture. Ma ho voluto fare una cosa rivolta ad un pubblico specializzato, di addetti ai lavori, perché credo sia arrivato un momento importante: la tv sta acquistando quella sua autorevolezza e consapevolezza di essere ormai un medium complesso, per articolarsi in più discorsi. E a dimostrarlo appunto proprio la fiction e la battaglia in cui avviene lo scontro tra tv di conservazione e di innovazione”.

Ha poi aggiunto, scherzando un po’: “Dopo anni di televisione in cui ho dovuto dare retta ai dati dell’auditel, mi sono sentito libero, un po’ come quelli di Sky che non sono una rete generalista e hanno solo il problema di trovare nuovi abbonati. Il RomaFictionFest è stato il mio dottorato di ricerca in serie tv, un modo per tenermi sempre aggiornato e non essere rottamato”.
Qualcuno ha poi chiesto come si comporterà il prossimo anno e che cosa non gli è piaciuto di questa edizione, ma Freccero ha ribattuto: “Sarebbe arrogante rispondere a questa domanda perché non so se sarò io ancora il direttore del prossimo RomaFictionFest. Tutto quello che ho fatto e faccio io lo amo, quindi mi è piaciuto come l’ho organizzato e devo ringraziare lo staff con cui ho collaborato e mi sono divertito”.

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Infine ha concluso la conferenza stampa, sottolineando: “Quello che mi interessa è aver indicato un lavoro diverso e una politica culturale diversa, perché credo che sia molto importante che i festival siano anche questo e non solamente una carnevalata”.

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