Gomorra – La serie, vittima dei camorristi: 3 arresti

L’accusa è di estorsione aggravata dal metodo di intimidazione camorristica ai danni dei responsabili della produzione.

Gomorra – La serie, vittima dei camorristi: 3 arresti
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17 Luglio 2014 - 12.54


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I Carabinieri di Torre Annunziata hanno arrestato questa mattina tre persone con l’accusa di estorsione aggravata dal metodo di intimidazione camorristica ai danni dei responsabili della produzione di Gomorra – La serie. A finire in manette sono stati Francesco Gallo, ritenuto uno dei capi del clan camorristico Gallo-Cavalier di Torre Annunziata, e i suoi genitori, Raffaele Gallo e Annunziata De Simone. La Direzione distrettuale antimafia della procura di Napoli ha avanzato la richiesta di un’ordinanza cautelare in carcere che è stata accolta parzialmente dal Gip.

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I fatti risalgono al 2013, quando erano in corso le riprese della serie televisiva. La Cattleya, società di produzione di Gomorra, aveva scelto l’abitazione di Francesco Gallo che si trova al Parco Penniniello di Torre Annunziata, come location delle riprese. Per questo set cinematografico, la società di produzione aveva accettato di pagare a Gallo 30.000 di pizzo, da versare in cinque rate da 6.000 ciascuno. La prima rata fu versata nel mese di marzo 2013.

Dopo l’arresto di Francesco Gallo, avvenuto il 4 aprile 2013, a riscuotere la seconda rata, così come ricostruito dagli inquirenti, furono i genitori del malvivente, nonostante fosse stato notificato il sequestro preventivo dell’abitazione di Torre Annunziata, dove stavano per iniziare le riprese televisive, e l’intero canone dovesse essere corrisposto unicamente all’amministratore giudiziario nominato dal Giudice che aveva disposto il sequestro .

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Gli addetti alla produzione riuscirono ad evitare di versare le restanti quattro somme, dopo una trattativa con i Gallo, senza che venisse informata preventivamente l’Autorità giudiziaria. I tre arrestati dovranno rispondere di associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, favoreggiamento personale e corruzione. La Dda infatti ha già presentato appello al provvedimento di rigetto emesso dal Gip su questi reati.

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