«Non c’entra la politica» è intervuta così Luisa Todini, consigliere del cda, nel dibattito sul caso Rai-Floris. La Todini ha voluto far chiarezza sul fatto che la Rai non ha subito pressioni da parte del premier Renzi, sulla fine del rapporto di lavoro tra Viale Mazzini e lo storico conduttore di Ballarò. In queste ore il senatore Maurizio Gasparri, aveva paventato l’ipotesi di un “editto bulgaro” da parte di Matteo Renzi per allontanare Floris da Rai 3: “Escludo l’ipotesi di Gasparri”, ha detto la Todini, che ha anche fatto sapere che non ci sono mai state divergenze editoriali con il presentatore: “Divergenze editoriali? Non direi. Magari divergenze sui palinsesti, sulla legittima aspirazione di Floris ad avere un programma su Rai 1».
Il consigliere Rai ha posto l’accento invece sulla spendig review che sta investendo l’azienda: «È legittimo che aspiri dei cambiamenti, anche economici. Ma in spending review non potevamo raddoppiargli il compenso. 4 milioni in tre anni la Rai non può permetterseli» e secondo lei «La7 diventa una squadra un po’ troppo affollata», aggiungendo: «Ho letto che Floris aveva proposto di lavorare ‘gratis’ per un periodo, per poi avere un contratto che seguiva lo share: io avrei accettato la sua proposta. In Rai si dovrebbe introdurre la meritocrazia. Ma nella nostra azienda è tutto complicato, c’è lo share di qualità, ci sono i doveri del Servizio pubblico, i controlli della Vigilanza Rai».
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