Strage di Istanbul, la rabbia di Ozpetek

Il regista turco all'inaugurazione del Film Festival Turco di Roma: i barbari attacchi non possono impedirci di fare cultura. Spero di cancellare l'odio che ho dentro.

Strage di Istanbul, la rabbia di Ozpetek
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1 Luglio 2016 - 11.08


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‘I barbari attacchi di Istanbul non ci fermeranno. Non possono impedirci di fare cultura. Per questo abbiamo deciso di andare avanti”. Parole di rammarico e tristezza, miste a un senso di profonda rabbia quelle pronunciate dal regista turco, Ferzan Ozpetek, che ieri in una Casa del Cinema di Roma gremita ha inaugurato il Film Festival Turco.

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Dopo il triplice attacco terroristico che martedì sera ha seminato la morte nello scalo aeroportuale di Istanbul ”avevamo pensato di annullare tutto – ammette il presidente onorario della rassegna – ma sarebbe stato come dare l’idea a questi barbari che cancellare la cultura sia possibile”. Così non è.
Rabbia. “Provo molta rabbia perché queste azioni ci stanno cambiando e cambiano il nostro modo di essere, come questo odio che mi sale dentro e che spero di riuscire a cancellare”. La Turchia celebra con toni dimessi il suo cinema e propone al pubblico romano otto pellicole (fino al 3 luglio). Diversi, spiega Ozpetek, i registi e gli attori che non saranno presenti a Roma in questi giorni. ”Una scelta di opportunità”, conclude.
La Turchia ha bisogno di gesti di solidarietà e condivisione, sostengono gli organizzatori della kermesse giunta al suo quinto anno. ”Una manifestazione che ci avvicina e avvicina il popolo turco a quello italiano”, afferma a margine dell’inaugurazione l’ambasciatore di Ankara a Roma, Adnan Aydin Sezgin. ”Ringrazio il pubblico, i cittadini e le istituzioni per la loro vicinanza sin dai primi istanti dell’attacco. L’arte e la cultura sono la nostra risposta alla barbarie degli attentatori”.

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