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Da anni non si vedeva un’estate così forte e soprattutto ben allineata con gli altri mercati. Il confronto con l’anno passato è impietoso, anche se ancora qualche pezzo manca all’appello, in particolare il cinema italiano, con la felice eccezione dei titoli in concorso al festival di Cannes e della commedia mainstream di Carlo Vanzina. La sequenza dei blockbuster è impressionante, si comincia il 14 maggio con Mad Max Fury Road della Warner e si prosegue con il carosello dei tentpole della Universal: Jurassic World l’11 giugno, Ted 2 il 25 giugno, Terminator Genisys il 9 luglio, Mission Impossible Rogue Nation il 20 agosto e Minions il 27 agosto, con in mezzo il 12 agosto Ant-Man della Marvel/Disney. Accanto a questi, sul fronte italiano, i due titoli di Cannes: Il Racconto dei Racconti di Matteo Garrone (14 maggio per 01 Distribution) e La Giovinezza di Paolo Sorrentino (21 maggio per Medusa) mai come quest’anno attesi dal pubblico, ed infine Torno indietro e cambio vita di Carlo Vanzina che uscirà il 18 giugno per 01 Distribution. Ma sono molte anche le pellicole internazionali, alcune di notevole richiamo, che arricchiscono l’offerta, basti pensare a San Andreas (28 maggio per Warner), Fury (3 giugno per Lucky Red), Insidious Chapter 3 della Warner (11 giugno), Annie (Warner-Sony il 1 luglio).
Ne abbiamo parlato con alcuni protagonisti del mercato, cercando di capire se vera
mente qualcosa sta cambiando, se si può parlare di discontinuità rispetto al passato oppure se anche con il vento a favore si debba ripiegare al ‘business as usual’. Più positivo, ma comunque prudente, Luigi Cuciniello Presidente Anec, parla di un passo avanti sia per ragioni contingenti che per ragioni oggettive, legate al lavoro fatto in questi ultimi mesi dalle associazioni degli esercenti con la produzione e la distribuzione. Ragioni contingenti sono le uscite dei blockbuster americani, come quelle dei film di Cannes, mentre ragioni oggettive, sicuramente meno impattanti ma sicuramente significative, sono da considerare l’uscita della commedia dei Vanzina a metà giugno o l’uscita di una indipendente come Lucky Red con Fury a inizio giugno.
“Ci sono dei concreti passi avanti che però non sono ancora sufficenti ed alcuni segnali positivi che vengono da RaiCinema/01 Distribution che ha programmato a giugno il film dei Vanzina, e dall’indipendente Lucky Red che ha deciso di programmare anche nei mesi estivi.” Prudente anche Giuseppe Corrado, Presidente e Ad del circuito The Space, che non vede concretamente, a parte le release internazionali, grossi cambiamenti. “Di positivo c’è che vengono confermate le date di quasi tutte le release internazionali, che quest’anno sono particolarmente forti, purtroppo c’è stato lo spostamento di Pan per cui il mese di luglio si è notevolmente indebolito, mentre non ci sono proposte italiane significative per i mesi estivi, se non il film dei fratelli Vanzina che esce a giugno, ma in linea di massima questa grande fiducia verso l’estate continua a non esserci.”
Soddisfazione, ma di breve durata, quella testimoniata da Domenico Di Noia Presidente della Fice: “Nel circuito di qualità sicuramente possiamo contare sui film di Cannes, ma il problema è che ogni anno dobbiamo pregare che il Festival di Cannes selezioni dei film italiani per avere qualche film d’autore nel periodo estivo. Ed è altrettanto assurdo che le sale di qualità debbano aspettare poi il Festival di Venezia per ricominciare a vedere dei film.” Il tema dei film italiani a Cannes se è vitale per Di Noia non scalda Giuseppe Corrado: “Siamo felici che ci siano tre film italiani in concorso al Festival di Cannes, ma lo saremo molto di più quando ci saranno in uscita nei mesi estivi dei film italiani commercialmente validi. Dal punto di vista dei multiplex Cannes non è mai stato un riferimento e penso che non lo sarà mai. Come non lo è Venezia. Queste manifestazioni sono riservate al cinema d’autore, mentre chi fa esercizio cinematografico è più sensibile ai film di Checco Zalone o di Siani.”
Già dai primi di maggio per il mercato cinematografico si può parlare di stagione estiva, quest’anno con risultati di partenza decisamente positivi, e con il fantasma dell’estate scorsa che sembra decisamente esorcizzato. “Come l’anno passato – fa notare Cuciniello – è stata un estate debolissima, anche in America, per mancanza di titoli, quest’anno per la ragione opposta l’estate si presenta in modo estremamente forte, tanto è vero che Pan è stato spostato dalla Warner in tutto il mondo da luglio ad ottobre per il sovraffollamento di blockbuster estivi.”
Per Corrado il nodo dell’estate in prospettiva potrebbe creare delle implicazioni molto serie anche sul piano aziendale: “Se i produttori ed i distributori continueranno ad evitare l’estate, saremo obbligati ad adeguarci alle proposte che saranno messe sul mercato. Non possiamo accettare che un’industria di esercizio cinematografico come la nostra possa avere due o tre mesi di rosso profondo tra costi e ricavi. Meglio allora chiudere i cinema e riaprirli dopo ferragosto e ridurre i costi e migliorare il risultato economico delle nostre aziende.”
Ma al di là dei distinguo, i numeri di questi primi quattro mesi del 2015 sono decisamente positivi, il che rende in prospettiva il futuro meno problematico, come ci illustra Luigi Cuciniello: “I dati al 4 di maggio parlano di una crescita rispetto al 2014 di oltre il 20% di incassi e quasi il 17% di presenze, quindi un numero importante. E’ vero che l’anno scorso la prima parte della stagione era stata piuttosto carente, è altrettanto vero che siamo in crescita di + 14% di incassi e +13% di presenze anche rispetto al 2013. In questo quadro c’è stato un calo rispetto alla quota dei film italiani, ma io rivedrei la situazione a giugno-luglio dopo l’uscita dei film di Garrone, di Sorrentino e dei Vanzina. È un quadro positivo che però è legato ad alcuni fenomeni come Fast & Furious 7, Cinquanta sfumature di grigio, Avengers 2, etc. che in questi primi mesi hanno trascinato il mercato. E questi fenomeni vanno visti in un arco temporale di medio periodo, non nel breve arco di questi mesi, perché il mercato non vive solo di questi eventi, peraltro benedetti. Pertanto dobbiamo continuare a lavorare sulla programmazione delle date di uscita durante tutti i dodici mesi dell’anno.
Perché non c’è solo il problema dell’estate, ma specularmente c’è il problema del sovraffollamento da ottobre a febbraio-marzo, che oltretutto interessa particolarmente i titoli italiani.
*Questo articolo è stato pubblicato sul Giornale dello spettacolo [url”anno 70, n.3 del 2015″]http://giornaledellospettacolo.globalist.ch/Detail_News_Display?ID=82217&typeb=0&Speciale-Cannes-sfoglia-il-Giornale-dello-Spettacolo[/url]