L’accoglienza si fa anche così: a Cavane spettacoli e officine aperti a tutti

Presso San Miniato abitanti e richiedenti asilo a fianco in un ampio programma dal Burkina Faso al paese toscano passando per Cuba: al via il crowdfunding

L’accoglienza si fa anche così: a Cavane spettacoli e officine aperti a tutti
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13 Ottobre 2018 - 19.09


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Silvia Trovato e Francesco Mugnari *

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Nella campagna di San Miniato, provincia di Pisa, un murale ispirato alle decorazioni delle case etrusche e del Burkina Faso ha preso forma con naturalezza sulle pareti di un vecchio casale rimasto abbandonato per sette anni. Oggi, in questo spazio, con l’aia polverosa e bianca al centro, i covoni di fieno e il grano dorato che cresce intorno, c’è un Cas che ospita quaranta richiedenti asilo gestiti dalla cooperativa di San Miniato La Pietra d’angolo. Siamo a Cavane e qui stanno nascendo una ciclofficina e una falegnameria e sono appena state inaugurate le Officine Cavane, grazie alla sperimentazione teatrale portata dall’associazione Tra i Binari, che vuole costruire un nuovo modello di accoglienza attraverso il linguaggio dell’arte, dal Burkina a San Miniato, passando anche da Cuba.
Il sogno di uno spazio aperto a tutti
Le Officine Cavane nascono da un’esperienza progettuale che vede coinvolti Tra i Binari e la Cooperativa Sociale la Pietra d’angolo. Dal mese di maggio 2018 Tra i Binari comincia il primo laboratorio permanente di teatro tra i migranti residenti nel Cas di Cavane, altri Cas del Valdarno inferiore e la cittadinanza. È proprio a Cavane che Tra i Binari decide di porre la propria sede con il sogno di creare giorno dopo giorno a partire dal Cas uno spazio aperto a tutti che possa mettere in contatto il mondo dell’immigrazione con il territorio. Così mentre nel Cas tutti cominciano a lavorare insieme per costruire una falegnameria e una ciclofficina, Tra i Binari mette le basi del suo laboratorio teatrale, allargandolo poi ai laboratori di danza africana e social media storytelling, creando un collettivo teatrale misto di richiedenti asilo, artisti e abitanti di San Miniato e paesi limitrofi, che porta in scena per l’inaugurazione lo spettacolo “Tutti al matrimonio”. Le primissime fasi di vita del casolare di Cavane sono passate dalla vera e propria riqualificazione di uno spazio abbandonato, mettendo insieme i quaranta richiedenti asilo del Cas e i cittadini volontari. Da giugno 2018 sono cominciati i corsi di training e laboratorio teatrale, seguiti da performance urbane con le parate di quartiere a San Miniato e in tutto il comprensorio del cuoio, fino ad arrivare all’inaugurazione del 16 settembre.
Il laboratorio sociale di teatro e cittadinanza
L’associazione di Promozione Sociale Tra i Binari è nata nel 2015 da un gruppo di artisti attivi nel mondo del teatro e delle arti figurative e plastiche. Il gruppo si consolida dall’esperienza di gestione partecipata del Circolo Arci di Brusciana avvenuta tra il 2012 e il 2016. Con una produzione di spettacoli attiva negli anni l’operato dell’associazione si è diramato in molti campi d’indagine. Tra i progetti artistici: Ade. La vana Fuga (maggio 2015), Fatuus (Settembre 2015), Schattengarten – Dies Irae (Maggio 2016), i quali hanno avuto rappresentazioni su tutto il territorio italiano. A Maggio del 2016 parte il progetto Raices Comunes, reportage multidisciplinare sulla realtà teatrale cubana. Attraverso incontri, laboratori e spettacoli effettuati a Cuba si è provveduto alla creazione di in un progetto fotografico, un soundscape, un video-documentario e dossier narrativo di viaggio. Nell’estate 2017 nasce il progetto CSLP – Conferencia Sobre la Lucha de un Pueblo, laboratorio sociale di teatro che unisce migranti e cittadinanza in performance urbane site specific.

Attraverso la collaborazione di cooperative, associazioni e istituzioni si realizzano laboratori e spettacoli tra migranti e cittadinanza al fine di tornare alla riappropriazione della pubblica piazza e dell’incontro.
Il laboratorio teatrale delle Officine Cavane è composto da una serie di incontri settimanali fissi che nascono aperti e multidisciplinari con l’idea di costruire azioni performative che vadano a contaminare gli spazi di vita del quotidiano.

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Teatro sociale per un’opera d’arte collettiva

Il laboratorio di teatro sociale nasce con l’idea di costruire un’opera d’arte totale collettiva, permanente, che contribuisca a portare avanti un’indagine sul senso civico, la partecipazione attiva e che sia un atto di vita, proprio per la multidisciplinarietà artistica che lo pervade. Ogni azione della performance è frutto di un confronto collettivo con tutti i partecipanti del laboratorio. L’osservazione e l’analisi artistica prendono movimento dall’incontro spontaneo e naturale. Le basi di questo percorso artistico, che fa dell’incontro nei luoghi e dell’occupazione artistica degli spazi condivisi il suo passo dominante, prende forma dall’esperienza di teatro sociale di Cuba, che Tra i Binari ha sperimentato con il progetto Raices Comunes nel 2016 e proseguito poi con CSLP – Conferenze Sobre la Lucha de un Pueblo.
L’esperienza cubana ha portato a sperimentare uno spazio teatrale che pone l’arte al centro del percorso scolastico, con numerose compagnie teatrali coinvolte per porre il teatro al centro dei luoghi di strada. Questa esperienza è fondamentale una volta che il collettivo di Tra i Binari torna in Italia, perché scatena un percorso di progettazione che utilizza il teatro come mezzo artistico di riappropriazione esistenziale del quotidiano, andando ad allargarsi in luoghi non canonici, dalle strade, alle piazze, ai luoghi di intersezione.
Si sceglie il proprio matrimonio
Quando alle Officine Cavane dai primi incontri laboratoriali comincia la riflessione con gli artisti e i ragazzi del Cas per dare forma allo spettacolo “Tutti al matrimonio” si sceglie proprio il matrimonio come tema focale per il suo carico di simbologia che permette di indagare tanti elementi del folklore italiano e internazionale. Il matrimonio è un rito che può parlare in maniera universale a tutte le culture del mondo e questo spettacolo permette di parlare con disobbedienza appassionata d’amore, unendo la poesia, ai canti africani, alle canzoni popolari toscane come “La mamma ‘un vole che io faccia l’amor con te”. Alle Officine Cavane l’intento è quello favorire la solidarietà e l’incontro, credendo che sia da un’officina creativa che si possa ripartire per riprogettare i luoghi dell’immaginario.
Il crowdfunding Officine Cavane per allargare le attività
Dopo la grande festa di inaugurazione delle Officine Cavane di San Miniato, tenuta il 16 settembre, Tra i Binari annuncia l’avvio di un crowdfunding, raccolta fondi online, sulla piattaforma Eppela, per procedere da subito con l’allargamento delle attività, cercando in quaranta giorni, dal 26 settembre, di concretizzare ancora più progetti per rilanciare un nuovo modello di accoglienza, raggiungendo grazie alle donazioni la cifra di 5000 €. Le donazioni del crowdfunding serviranno per investire nella continuazione delle opere di riqualificazione delle Officine, tra le idee la creazione negli spazi anche di una sartoria e di un magazzino, le spese di promozione e apertura di nuove attività aperte a tutti, tra cui laboratori di scrittura, un nuovo murale, danze popolari e arti circensi e la programmazione di eventi culturali, ospitando spettacoli, musicisti e attori alle Officine Cavane.
Il crowdfunding prevede donazioni libere e donazioni con ricompense varie che vanno dalle lezioni di laboratori a scelta alle cene africane, a un vero e proprio laboratorio teatrale con messa in scena, dalle magliette con serigrafia a mano ai “secret party” con spettacolo d’arte a sorpresa. Le donazioni vanno da un minimo di 10 € a un massimo di 150.

Clicca qui per il link del crowdfunding con tutti i dettagli

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*Tra i Binari Aps

 

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