A differenza di Domenico Diele che guidava senza patente e sotto l’effetto delle droghe, Marco Paolini era lucido ed ha ammesso immediatamente le proprie colpe riguardo il tamponamento che è costato la vita ad Alessandra Lighezzolo, vicentina di 53 anni. Grave ma non in pericolo di vita l’amica della donna. L’artista era alla guida di una Volvo, e per una distrazione ha perso il controllo della vettura, andando a sbattere violentemente contro la parte posteriore di una Fiat 500 che lo precedeva. Per la violenza dell’urto l’utilitaria si è cappottata, ha oltrepassato la carreggiata della A4 in prossimità di Verona ed è finita sulla tangenziale ovest, che corre a fianco dell’arteria. Paolini è rimasto illeso ma è sgomento.
“A seguito del tragico incidente avvenuto martedì 17 luglio, tutti gli spettacoli teatrali previsti in questi giorni sono annullati”. Dal sito della Jolefilm srl, storica casa di produzione di Marco Paolini, è apparsa una semplice riga. Nessun comunicato ufficiale, almeno per ora. Il 62enne attore bellunese è sconvolto. Non parla con nessuno. E’ stato sottoposto all’alcol test ma è risultato negativo. Inoltre ha consegnato immediatamente il telefonino alla polizia stradale per verificarne il possibile uso durante gli attimi dell’incidente (anche qui con esito negativo). Ma chi lo conosce bene dice che non si dà pace. “Marco è devastato, non riesce neppure a parlare. Per uno come lui, che ha speso l’intera carriera a sensibilizzare gli altri alla “responsabilità dell’adulto”, questa è una tragedia impossibile da superare”, ha raccontato al Corriere della Sera Federico Bonsembiante, storico produttore di Paolini e con la Jolefilm di molti film di Andrea Segre. Paolini ha provato a mettersi in contatto con i familiari della donna morta nell’incidente e anche la moglie dell’attore, Michela Signori, 47 anni, produttrice della Jolefilm, ha provato a raggiungere la famiglia della donna 53enne nell’ospedale in cui era ricoverata prima di morire.
Marco Paolini è indagato per omicidio stradale.
