Il Salone Margherita è anche una galleria d'arte

All'interno della struttura, tra le decorazioni in stile liberty, è stata inaugurata Salone Margherita Art Gallery.

Il Salone Margherita è anche una galleria d'arte
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10 Dicembre 2014 - 14.36


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Una galleria d’arte in uno spazio dimenticato ma che da quasi 120 anni incarna il fascino e la bellezza dello stile liberty, nel pieno centro di Roma, a poche decine di metri da Piazza di Spagna: è questo il Salone Margherita di Roma, storico cafè chantant (è nato nel 1898), famoso per le decorazioni di pareti e soffitti, per le cornici e gli stucchi a motivi floreali e geometrici e per la presenza ancora di splendidi lampadari e appliques originali. Da dicembre 2014, questo “contenitore” ospita al suo interno una galleria d’arte denominata Salone Margherita Art Gallery.

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Tra il piano terra e la galleria sono stati disposti alcuni quadri che stanno regalando un valore aggiunto alla storia di uno spazio che ha accolto nomi illustri della cultura italiana, non ultimi Ettore Petrolini, Filippo Tommaso Marinetti e Raffaele Viviani.

La nuova dirigenza del Salone Margherita ha già fatto sapere che dal 2015 l’esposizione proseguirà con altri artisti, che potranno essere Marta Czok (inglese di origine polacca) Luca Giovagnoli, Mauro Reggio, Giuliano Marin, Paolo Spoltore, l’argentina Florencia Troisi, Medhat Shafik, Gianfranco Asveri e la giovane rivelazione Luca Lanzi. «In questo percorso complesso ma eccitante – ha affermato Diana Alessandrini, direttrice del Salone Margherita Art Gallery, nonchè storica dell’arte e giornalista Rai – ci dà forza l’entusiasmo degli artisti stessi coinvolti nel progetto. Ognuno di loro ha accettato l’invito a esporre in questi spazi con un misto di esaltazione e timore per la sfida che si cela nel misurarsi con un luogo così caratterizzato e caratterizzante, ben oltre qualsiasi galleria d’arte pur storica. Ma ogni artista – ha sottolineato Alessandrini – ha portato la sua arte, le sue idee e soprattutto la voglia di concorrere a far risorgere a nuova vita questo luogo, dimostrando che Roma ha un patrimonio culturale, artistico e architettonico senza pari non solo nei secoli d’oro di Umanesimo, Rinascimento e Barocco, ma anche in questo nostro problematico Novecento, ormai trascorso»

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