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Opera: gli enti lirici di Berlino criticano Marino

La clamorosa decisione di licenziare l'orchestra e il coro ha suscitato critiche anche dalla Germania: effetto fatale al di là dell'Italia

Opera: gli enti lirici di Berlino criticano Marino
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11 Ottobre 2014 - 16.24


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Dopo il licenziamento dell’orchestra e del coro dell’Opera di Roma, una nuova pioggia di critiche arrivano dalla Germania. I tre teatri lirici di Berlino: Staatsoper, Deutsche Oper e Komische Oper, si sono appellati al sovrintendente perché ci ripensino. Il licenziamento avrebbe un “effetto fatale ben al di la’ dell’Italia”, si dice in un comunicato.

I tre teatri lirici della capitale dicono di avere appreso «con sgomento dei piani dell’Opera di Roma di licenziare tutti i membri del coro e dell’orchestra e di esternalizzare in futuro il lavoro artistico del teatro». Il comunicato rappresenta la prima presa di posizione dei teatri dopo gli eventi di Roma. La Staatsoper, il cui direttore musicale è Daniel Barenboim, anche se sollecitata a farlo, non si era pronunciata finora sul tema. «Rivolgiamo un appello pressante al sovrintendente e al sindaco di Roma a ripensarci sulla decisione».

L’«arte ha bisogno di sicurezza, il suono inconfondibile di ogni grande coro e orchestra e il risultato di un lungo lavoro che può essere svolto solo in condizioni sociali sicure». Il licenziamento di tutto l’ensemble artistico di un teatro lirico del livello di Roma verso una finta autonomia «sarebbe a nostro avviso un segnale con effetto fatale ben al di là dell’Italia». «Ci auguriamo fortemente – chiude il comunicato – che verranno trovate altre vie per dare finalmente all’Opera di Roma una base finanziaria sicura e preghiamo le persone coinvolte a ripensarci sui loro piani».

L’intervento di Marino. “Abbiamo iniziato il risanamento, abbiamo tolto sprechi per 10 milioni, stavamo portando il teatro in attivo…facciamo la Boheme a Caracalla, la gente compra i biglietti da Sidney e da New York e non si suona…”. Lo ha detto il sindaco di Roma Ignazio Marino a Otto e Mezzo su La7 parando del Teatro dell’Opera. Quanto a Riccardo Muti, “è chiaro che un maestro che si trova senza orchestra dice ‘non ho serenità’ – ha aggiunto -. Io rispetto e ammiro i coristi e gli orchestrali però stiamo parlando di persone che hanno messo in ginocchio il teatro con richieste a volte…per andare in trasferta 190 euro al giorno per il pranzo e per la cena”.

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