Valle occupato, l'ultimatum: giovedì tutti fuori

L'assessore Marinelli: "Il centro occupato deve essere consegnato alla Soprintendenza per i lavori di restauro". La replica: "Parole preoccupanti".

Valle occupato, l'ultimatum: giovedì tutti fuori
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29 Luglio 2014 - 09.06


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di Claudio Bellumori

Il Teatro Valle entro giovedì deve essere liberato. Lo ha detto Giovanna Marinelli, assessore capitolino alla Cultura, che ha aggiunto: “Deve essere consegnato alla Soprintendenza per i lavori di restauro e messa a norma”. L’incontro di ieri al Teatro Argentina – da una parte la Fondazione Teatro Valle Bene Comune, dall’altra Marino Sinibaldi e Antonio Calbi, rispettivamente presidente e direttore artistico del Teatro di Roma, il presidente della Cultura Michela Di Biase e l’assessore Marinelli – ha confermato la linea del Comune. Giovanna Marinelli, poche ore dopo la sua nomina, ha affermato: “Al Valle va ripristinata la legalità”. Parole che hanno fatto eco a quanto detto dal sindaco Marino, “serve anche una assunzione di responsabilità da parte degli occupanti che devono al più presto rendere disponibile la struttura per favorire il processo di rilancio del prezioso spazio culturale, anche facendo tesoro dell’esperienza fino ad ora maturata”.

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L’altra parte. Il Teatro Valle, da par sua, ha proposto “l’apertura di un percorso pubblico per il conseguimento di un nuovo modello partecipato che raccolga le sperimentazioni elaborate nel corso di questi tre anni”. Vale a dire “un percorso di dialogo e interlocuzione pubblico e trasparente a livello cittadino che sia garanzia per i 5600 soci, con l’obiettivo di gestire la delicata fase di transizione verso un modello di teatro partecipato”; la presenza in ogni fase del processo di transizione de la Fondazione Teatro Valle Bene Comune e il Teatro di Roma. E poi “un accordo programmatico scritto che preveda nella futura collaborazione tra Teatro di Roma e Fondazione Teatro Valle Bene Comune la realizzazione di un nuovo modello di gestione partecipata del Teatro Valle”.

Un modello che abbia principi quali la direzione artistica a chiamata pubblica sul progetto, la tutela dei diritti dei lavoratori, una politica dei prezzi che garantisca l’accesso a tutti, partecipazione democratica nei processi decisionali.

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Il Valle, inoltre, ha indicato per la fase di transizione la formazione di una commissione di garanti di alto profilo scientifico (quali Tomaso Montanari, Salvatore Settis, Paolo Maddalena, Massimo Bray, Ugo Mattei, Paolo Berdini) che hanno dato la loro disponibilità “a fornire supporto e garantire trasparenza sulle opere da eseguire, i tempi e i costi delle stesse”.

Alla fine, come detto, è arrivata la risposta: fuori gli occupanti. “Troviamo preoccupanti le dichiarazioni espresse dall’assessore Marinelli – hanno spiegato – che sembrano ridurre l’esperienza di questi tre anni esclusivamente a un problema da risolvere in modo sbrigativo e non come un’opportunità per la città e per il Paese. Continuiamo a credere nella possibilità di una risoluzione che passi attraverso il dialogo e che sia pacifica e non violenta”.

Oggi alle 12, presso il Teatro Valle Occupato, si terrà una conferenza stampa. Alle 17, invece, ci sarà un’assemblea pubblica. La corsa contro il tempo va veloce. Ma i margini di dialogo sembrano ridotti al lumicino.

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