San Casciano dei Bagni: scoperto un centro medico etrusco tra i santuari termali

Gli scavi archeologici confermano l’ipotesi di un ospedale antico grazie al ritrovamento di ex-voto in terracotta e poliviscerali, testimonianze di una pratica medica avanzata già nel III secolo a.C.

San Casciano dei Bagni: scoperto un centro medico etrusco tra i santuari termali
Fonte: Ansa.it
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27 Dicembre 2025 - 19.38 Culture


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Gli scavi a San Casciano dei Bagni, piccolo borgo in provincia di Siena, continuano a sorprendere archeologi e studiosi. Dal “Santuario ritrovato”, situato ai piedi del colle che domina il paese, emergono nuove prove che confermano una tesi già avanzata negli ultimi due anni: il complesso non era soltanto un luogo di culto costruito attorno alle acque termali, ma anche un vero e proprio centro medico etrusco, dedicato alla cura e allo studio del corpo umano.

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Gli scavi dell’Università per stranieri di Siena si sono concentrati quest’anno nell’area attorno al tempio e alla grande vasca sacra. All’esterno del recinto più antico, risalente almeno al III secolo a.C., gli archeologi hanno esplorato una favissa, un deposito votivo sacro, dove sono stati rinvenuti numerosi ex-voto in terracotta raffiguranti parti anatomiche come piedi, mani, braccia e gambe. Tra questi spicca un “poliviscerale” del II secolo a.C., una rappresentazione dettagliata di organi interni – polmoni, cuore, reni, fegato e stomaco – che suggerisce una conoscenza sorprendentemente avanzata dell’anatomia. Secondo il direttore degli scavi Emanuele Mariotti, si tratta probabilmente della rappresentazione più accurata di questo tipo nell’intero Mediterraneo antico.

Non meno significative sono le teste in terracotta che mostrano malformazioni fisiche, indice di un approfondito studio medico dei corpi. Mariotti sottolinea che il sito avrebbe funzionato come una sorta di ospedale, dove i medici operavano, praticavano autopsie e sfruttavano le proprietà antisettiche delle acque termali. I ritrovamenti confermano anche l’uso rituale differenziato degli oggetti: i bronzi venivano donati all’acqua, le terrecotte alla terra, testimonianza di un culto integrato con le pratiche mediche.

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Le recenti scoperte hanno inoltre ampliato la cronologia del complesso: alcune stratificazioni sono state datate alla fine del V secolo a.C., due secoli prima di quanto si pensasse, confermando una lunga frequentazione che si estende fino al V secolo d.C. L’Università per stranieri di Siena proseguirà gli scavi a inizio estate e intanto procede con la creazione di un Hub internazionale di ricerca. La Soprintendenza e il Ministero della Cultura hanno annunciato l’apertura dei lavori per il Museo e il Parco archeologico, previsto per febbraio, che permetteranno a studiosi e visitatori di scoprire un luogo dove divinità, medicina e vita quotidiana si intrecciavano già nell’antichità.

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