Trump riclassifica la marijuana: non è più considerata al pari dell'eroina

Pur senza modificare le leggi penali a riguardo il tycoon ha firmato un ordine esecutivo per riclassificarla, spostandola dalla Tabella I alla Tabella III e riconoscendone i benefici medici.

Trump riclassifica la marijuana: non è più considerata al pari dell'eroina
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19 Dicembre 2025 - 13.57 Culture


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«Sono lieto di annunciare che firmerò un ordine esecutivo per riclassificare la marijuana da sostanza controllata di Tabella I a Tabella III, riconoscendone usi medici legittimi» Proprio ieri, infatti, il Presidente degli Usa ha firmato un ordine esecutivo per riclassificare la cannabis, sottraendola alla categoria delle sostanze più restrittive. La misura alleggerirebbe i vincoli sulla ricerca (soprattutto medica) e su alcune regolamentazioni, senza però rendere la marijuana legale su tutto il territorio nazionale.

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«Questo ordine di riclassificazione renderà molto più facile condurre ricerche mediche legate alla marijuana, consentendoci di studiarne i benefici, i potenziali pericoli e i futuri trattamenti» sono le parole di Trump, che commenta: «Avrà un impatto enormemente positivo» sono le parole affermate da Trump. Secondo tale disposizione la marijuana passa dalla Tabella I, che include sostanze come l’eroina, alla Tabella III, dove è classificata anche la ketamina. Il provvedimento, però, non comporterebbe la sua legalizzazione, né inciderebbe sulle modalità con cui le forze dell’ordine trattano gli arresti legati alla cannabis, stando a quanto dichiarato da alti funzionari dell’amministrazione al New York Times.

La collocazione della marijuana nella Tabella III la assocerebbe ad alcuni farmaci antidolorifici disponibili solo su prescrizione, pur lasciando vietato l’uso ricreativo a livello federale. Questa riclassificazione potrebbe rendere più agevole la ricerca scientifica e diminuire il peso burocratico ed economico per le imprese della cannabis legale, riducendo le rigide sanzioni fiscali federali e favorendo un migliore accesso ai servizi bancari.

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L’ordine affida al Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani (HHS) il compito di creare «metodi e modelli di ricerca basati su dati reali» per analizzare gli effetti a lungo termine sulla salute della marijuana medica e dei prodotti contenenti cannabinoidi derivati dalla canapa. L’ordine prevede che la Casa Bianca lavori con il Congresso per aumentare l’accesso a prodotti CBD sicuri e regolamentati, limitando quelli rischiosi, e segnala che circa un adulto su cinque e il 15% degli anziani negli USA hanno usato CBD nell’ultimo anno.

Da tempo la classificazione della marijuana come sostanza estremamente pericolosa e altamente dipendente è fortemente contestata. Il suo inserimento in una categoria diversa rappresenta un riconoscimento dei benefici medici comprovati della cannabis e di un rischio di abuso più basso rispetto a quanto era stato stabilito in passato. È bene però ribadire che l’ordine di Trump non interessa la marijuana a uso ricreativo né va a cambiare le leggi penali.

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