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Com'è "popolare" quella radio che ora ha 50 anni

In onore dell’anniversario della emittente che ha dato voce al popolo milanese e non solo, riviviamo le tappe più importanti di questo mezzo secolo vissuto tra impegno, programmi e voci nazional popolari. 

Com'è "popolare" quella radio che ora ha 50 anni
Fonte: Gli studi di Radio Popolare nella sede di piazza Santo Stefano, Milano, primi anni novanta. (Dino Fracchia, Buenavista) - https://www.internazionale.it/reportage/pier-andrea-canei/2021/05/08/radio-popolare-milano
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18 Dicembre 2025 - 16.02 Culture


ATF

di Victoria Picchietti

Mixer truccati anni ‘70

Libere voci in alta frequenza

Il metro cubo, nemmeno una stanza

Metà canzoni, metà militanza

Sigla gr, comincia la danza

Compagni in piazza! La Radio s’avanza

Ma come è bello essere in giro dall’età di Kabir Bedi

Con la Popo Radio che ti toglie i problemi

canta “Radio Popolare”  in onore dei suoi 50 anni. Infatti, esattamente un secolo fa, in quel di Milano, il movimento degli studenti ebbe voce per la prima volta grazie alla nascita di questa radio, una delle prime emittenti radiofoniche libere e tutt’oggi considerata una scuola di giornalismo che ha formato decine di voci diventate famose a livello nazionale, a partire dal fondatore e direttore Piero Scaramucci. 

La vigilia di Natale del 1975: Radio Popolare venne formalmente iscritta al tribunale di Milano, grazie all’iniziativa di un gruppo di giovani della sinistra extraparlamentare. L’obiettivo era quello di dar voce a coloro che non avevano strumenti per farsi ascoltare e di trasmettere informazioni a quella parte di popolazione che subiva i media tradizionali e non aveva strumenti propri per diffondere le proprie idee: «Si è deciso, 50 anni fa, che la missione di Radio Popolare fosse dare voce a chi non l’aveva… Si sentiva il bisogno di portare in onda un’Italia nuova, che stava nascendo nelle lotte degli studenti, dei lavoratori per i diritti» afferma la direttrice Lorenza Ghidini a La Repubblica. 

Il 9 settembre 1976 segna il debutto simbolico di Radio Popolare, con la prima corrispondenza dall’Italia sulla morte di Mao in Cina. Acquisì ancora più successo il 7 dicembre dello stesso anno, quando durante la prima della Scala, Radio Popolare trasmise in diretta gli scontri tra la polizia e i membri dei circoli del Proletariato Giovanile in piazza.

Uno dei programmi più importanti della radio è stato “Bar Sport”, ovvero una trasmissione mandata in onda dopo le 22:00, che commentava con ironia la domenica calcistica con l’intervento degli ascoltatori da casa. All’interno di questo programma debuttò il Gialappa’s Band, duo iconico di commentatori radiofonici e televisivi.

Da quel momento Radio Popolare non si è più fermata, e ancora oggi il suo palinsesto comprende undici notiziari al giorno e tutte le mattine offre agli ascoltatori la possibilità di intervenire liberamente, senza filtri o censure, esattamente come accadeva nei primi anni. 

Per gli appassionati, in onore a Radio Popolare, fino al 25 gennaio vi aspetta una mostra fotografica alla Fabbrica del Vapore di via Procaccini a Milano, con l’obiettivo di raccontare mezzo secolo di programmi che hanno fatto la storia e formato grandi talenti esattamente come la Gialappa’s band con “Bar Sport”.

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