“Qui si vive meglio e lo riconoscono anche gli inglesi”. Con queste parole, travolta da un eccesso di entusiasmo patriottico, la ministra del Turismo Daniela Santanché, ha deciso di rilanciare su X un articolo del The Telegraph dal titolo “I moved to Italy for a better life…”.

C’è un momento, nella vita di ogni politico social, in cui il dito corre più veloce dell’occhio. È quello che deve essere accaduto alla Ministra. Peccato che non abbia letto il seguito, quel piccolo dettaglio dopo i puntini che “…Six months on, here’s why I’m giving up.” Sì, perché la giornalista inglese (…Sei mesi dopo, ecco perché me ne vado), non stava scrivendo un’ode alla “dolce vita”, ma un requiem per la burocrazia, l’indottrinamento religioso all’asilo del figlio e le infinite attese per una visita medica.
Insomma, Santanché ha fatto turismo… di superficie. E poi la Ministra, così brava a far magie, ha fatto svanire il tweet come l’indagine sulla truffa all’Inps sui dipendenti di Visibilia. Ma in Rete nulla si cancella davvero: lo screenshot è la nuova memoria storica.
Chi ha interpellato il ministero pare si sia sentito rispondere che si è trattato di “un malinteso comunicativo”. La gaffe, come spesso accade, ha un sottotesto che racconta la politica dei titoli, quella che si ferma ai primi tre punti sospensivi e non ha mai tempo di arrivare alla conclusione.