Addio a James Watson, aveva creato il modello della doppia elica del DNA

Si è spento a 97 anni il premio Nobel con una tra le carriere più discusse e ricche di controversie, la cui ricerca scientifica resta però fondamentale.

foto: Daniel Mordzinski/AFP
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8 Novembre 2025 - 15.51 Culture


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Lo scienziato di Chicago si laureò a 19 anni all’Università di Chicago, per poi proseguire gli studi con un dottorato all’Università dell’Indiana. Così, nel 1951, arrivò al Cavendish Laboratory di Cambridge, dove conobbe Francis Crick con il quale avrebbe poi vinto il Nobel per la Medicina nel 1962.

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Negli anni ’50 infatti erano moltissime le ricercatrici e i ricercatori che cercavano di capire e definire la struttura del DNA, fra questi spiccava il team di Rosalind Franklin, al King’s College, che riuscì, utilizzando la cristallografia a raggi X, a ottenere una fotografia (la Fotografia 51) che mostrava chiaramente un modello a doppia elica. La foto venne condivisa con Watson insieme ad altri dati cruciali non ancora resi pubblici senza che Franklin lo sapesse o avesse autorizzato la diffusione e grazie a essi il team di James Watson e Francis Crick riuscì a elaborare il modello poi pubblicato il 25 aprile 1953 sulla rivista Nature. Per questo lavoro Watson, Crick e Wilkins (lo scienziato del team di Franklin che passò i dati a Watson) ricevettero il Premio Nobel mentre la scienziata venne completamente oscurata.

La scoperta è considerata una delle tappe più importanti della scoperta scientifica dello scorso secolo, da essa è nata la branca della genetica molecolare, abbiamo compreso come si replica il DNA, come avviene la trascrizione delle informazioni genetiche in RNA, come vengono sintetizzate le proteine e tantissime scoperte ancora.

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Negli ultimi decenni, la figura di Watson è tornata al centro delle polemiche a seguito di molteplici dichiarazioni razziste, sessiste, xenofobe e antiscientifiche, basti ricordare quando nel 2007, in un’intervista al Sunday Times, affermò che “tutte le nostre politiche sociali sono basate sul fatto che la loro intelligenza sia uguale alla nostra, mentre tutti i test dicono che non lo è” parlando di persone africane, dichiarazioni che ha continuato a rivendicare anche negli ultimissimi anni. A seguito di queste dichiarazioni anche la sua reputazione e posizione di eminente scienziato venne rivalutata.

Watson è stato uno scienziato che con il suo lavoro ha influenzato tutte le ultime generazioni di studiosi ma non possiamo dimenticare come ha raggiunto la fama e le posizioni che ha mantenuto nel corso della sua carriera e della sua vita, difficilmente potrebbe essere visto come un un modello a cui aspirare ma la sua ricerca resta imprescindibile.

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