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Proteste dei sindacati per il corso di formazione docenti cancellato dal MiM

"4 novembre la scuola non si arruola": il corso di formazione per docenti considerato estraneo alle loro competenze dal ministro Valditara. CIGL commenta: "quest'atto rappresenta l'ennesimo tentativo da parte del Mim di piegare la funzione della scuola a interessi e ideologie di parte".

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3 Novembre 2025 - 13.06 Culture


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Il corso di formazione La scuola non si arruola che Cestes-Proteo avevano organizzato per il prossimo 4 novembre, insieme all’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università, proprio nella Giornata dell’unità nazionale delle forze armate, è stato annullato dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, dopo che, in modo significativo, più di 1.200 docenti avevano richiesto la partecipazione.

Il corso aveva come obiettivi quelli di aprire una riflessione critica sulla presenza di attività militari negli istituti scolastici e proporre un’educazione alla pace e al disarmo, partendo proprio dal significato dell’istituzione della Giornata del 4 novembre.

La Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL sostiene che: “La cancellazione del corso, avvenuta tra l’altro a quattro giorni dal suo svolgimento, rappresenta l’ennesimo atto di lesione della libertà di insegnamento oltre che di censura” e anche che le sue motivazioni “sono risibili: ritirare l’accreditamento per la presunta “estraneità agli ambiti formativi riconducibili alle competenze professionali dei docenti” significa ignorare valori come quello della Pace espresso nella nostra Carta Costituzionale.”

Mentre fioriscono “corsi e convenzioni che spingono le scuole verso la cultura della militarizzazione – continua la Federazione della CGIL – quest’atto rappresenta l’ennesimo tentativo da parte del Ministero di piegare la funzione della scuola a interessi e ideologie di parte, in continuità con le pessime Indicazioni nazionali per il primo ciclo di istruzione”.

Anche per l’Usb si tratta di “un atto gravissimo”, trattandosi di “un corso con relatori importanti, promosso e appoggiato anche da realtà sociali esterne al Cestes, con le quali si voleva aprire un dibattito nelle scuole su come educare alla pace”, e ha organizzato per martedì alle 18 alcuni presidi di protesta.
Il Ministero ha motivato la sua decisione affermando che il corso “non è coerente con le finalità di formazione professionale del personale docente, presentando contenuti e finalità estranei agli ambiti formativi riconducibili alle competenze professionali dei docenti, così come definite nel contratto Scuola e nell’Allegato 1 della Direttiva 170/2016”.

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