Pistoia Capitale italiana del Libro 2026 | Giornale dello Spettacolo
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Pistoia Capitale italiana del Libro 2026

La città toscana succede a Subiaco con un programma da 1500 iniziative. La proclamazione del ministro Giuli.

Pistoia Capitale italiana del Libro 2026
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25 Ottobre 2025 - 15.58 Culture


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L’annuncio è arrivato dal ministro della Cultura, Alessandro Giuli, durante la cerimonia ospitata nella Sala della Crociera del Collegio Romano, alla presenza della Giuria e dei rappresentanti dei comuni finalisti oltre Pistoia, Carmagnola (Torino), Perugia, Nardò (Lecce), Tito (Potenza).
La giuria, presieduta da Adriano Monti Buzzetti e composta da Flavia Maraston, Fulvia Toscano, Ugo Berti Arnoaldi Veli e Carlo Puca, ha premiato all’unanimità il dossier intitolato “Pistoia: l’avventura del leggere, il coraggio di costruire il futuro”, definendolo eccellente per ricchezza e qualità delle proposte, con un calendario di 1500 iniziative distribuite lungo l’intero anno.

Giuli ha portato i suoi ringraziamenti ai presenti, in particolar modo alla giuria, spiegando che oggi “è un momento di gioia, di festa: ci ritroviamo a celebrare la cultura con la proclamazione della nuova capitale italiana del libro nella cornice di una delle biblioteche più belle esistenti a Roma” in cui “perfino degli analfabeti di ritorno quale io e Carlo Puca che come me ha lavorato in televisione come giornalista di fronte a ciò si sente dire ‘arrendetevi, siete circondati’. E non c’è niente di più bello che arrendersi alla forza della lettura, alla bellezza del libro, alla sua potenza evocativa, alla forza simbolica della parola scritta che è da sempre veicolo di civiltà. Il titolo di Capitale italiana del libro si inserisce in una architettura più ampia: quella delle capitali italiane, europee, mondiali. Sappiamo bene qual è la responsabilità della città che uscirà vincitrice: avere una caratura internazionale, oltre che locale, italiana, orgogliosamente identitaria”.

Pistoia succede così a Subiaco, Capitale del Libro 2025, che Giuli ha ricordato come luogo “dove pochi anni dopo Gutenberg si migliorarono le tecniche del libro a stampa” aggiungendo poi “proprio ieri alla vigilia di questa giornata di festa ho cercato tutti gli argomenti possibili che vadano contro l’essenza libro, il manufatto libro. A Subiaco i due principali allievi di Gutenberg andarono per imprimere a stampa un libro commissionato dal cardinale Bessarione contro la lettura; nel senso che in una di quelle dispute tra platonici e aristotelici tipiche dell’umanesimo Bessarione fa appello alla lezione del ‘Fedro’ di Platone, ovvero di chi fin dall’antichità disse ricordatevi che il libro non dà risposte alle domande che suscita, è un testo scritto” che “ne suscita altre” quindi “non vi darà altro che cio’ che già contiene, per questo la parola scritta va soccorsa dalla parola orale, dal discorso. Ma tutto cio’ Platone l’ha scritto in un libro. Quindi in un certo senso non se ne esce”.

Il ministro ha sottolineato che quando una città “si candida per Capitale del libro deve sapere che c’è molto di più oltre al libro: c’è la comunità, la relazione, ci sono le persone, altrimenti i libri resteranno materia viva ma non dinamica”; insomma, il programma della Capitale del Libro deve tener conto della pluralità della realtà cittadina e offrire molteplici e differenti opportunità per costruire un ambiente vivo che ponga al centro l’esperienza collettiva.

Grande soddisfazione anche da parte del sindaco di Pistoia, Alessandro Tomasi, che ha definito il riconoscimento “fortemente voluto e meritato”. Il primo cittadino ha ringraziato la squadra che ha contribuito alla candidatura tra cittadini, volontari, scrittori, luoghi della cultura,  ricordando l’impegno per l’anno che viene di “migliorare ancora di più tutto quello che Pistoia offre per la cultura, ma anche di creare nuove occasioni e nuovi luoghi che rimangano poi sul territorio, anche al di là dell’anno in cui la città riveste il ruolo di capitale del libro, ma soprattutto di avvicinare sempre di più i cittadini alla lettura e alla cultura e fare in modo che questi luoghi di cultura siano sempre più luoghi di aggregazione”
Pistoia torna così protagonista della scena culturale nazionale dopo il titolo di Capitale italiana della Cultura 2017.

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