"PPP Visionario", Roma celebra l'eredità di Pasolini

A 50 anni dalla sua morte, oltre due mesi di eventi per ricordarne l'arte, l'impegno civile e lo sguardo profetico sull'oggi.

"PPP Visionario", Roma celebra l'eredità di Pasolini
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14 Ottobre 2025 - 17.41 Culture


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Nel 1950 Pier Paolo Pasolini si trasferì dal Friuli arcaico nella Roma del boom dell’industria culturale. Qui vi restò per tutta la vita, fino alla morte violenta all’Idroscalo di Ostia, avvenuta il 2 novembre 1975. La sua città adottiva, che meglio di altri ha saputo leggere, vivere e raccontare, lo celebra con una serie di eventi diffusi tra centro e periferie, le borgate popolari che Pasolini frequentava e amava: per poter diffondere il suo pensiero spesso profetico e farlo conoscere ad un pubblico più ampio possibile, senza dimenticare le generazioni più giovani.

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La rassegna PPP Visionario, promossa da Roma Capitale, prevede oltre due mesi di eventi, dal teatro, allo sport, all’impegno civico, al cinema, con al centro sempre l’opera pasoliniana, diffusi per la città con grandi nomi della scena artistica e culturale a confrontarsi e celebrarlo (Sonia Bergamasco, Ascanio Celestini, Massimo Zamboni, Marco Damilano, Jasmine Trinca e molti altri). 

Ed anticipare gli eventi in programma, è stata la mostra alla Casa del Cinema a Villa Borghese, aperta il 10 del mese corrente e visitabile fino al 30 novembre prossimo, in cui il ricordo di Pasolini si coniuga alla fotografia neorealista di Fabio Pinna. Nella mostra fotografica Fabio Pinna e Pier Paolo Pasolini – Viaggio al termine del Mandrione, il reportage fotografico del 1956 con le popolazioni Sinti e le prostitute della borgata del Mandrione, è presentato per la prima volta accostando alcuni testi di Pasolini tratti dall’inchiesta giornalistica Viaggio per Roma e dintorni, pubblicato nel 1958 sul settimanale Vie nuove

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Al Teatro di Porta Portese, dal 15 ottobre al 2 novembre, si svolgerà la rassegna Pasolini Art Visual Territorio: un programma serrato di dibattiti, masterclass, performance e documentari, per mantenere viva la memoria su cos’è stata la figura di Pasolini per Roma e l’Italia intera.

Presso l’Auditorium Parco della Musica, nell’ambito della Festa del Cinema di Roma, il 20 ottobre sarà proiettato il documentario restaurato Castelporziano Ostia dei Poeti di Andrea Adermann, sul Festival Internazionale della Poesia, avvenuto a poca distanza spazio temporale dall’assassinio di Pasolini. Il documentario sarà trasmesso anche su Rai3, il 2 novembre in seconda serata, proprio in occasione dell’anniversario della morte. 

Dal 4 al 14 novembre, la Casa del Cinema ospiterà una rassegna di film e dibattiti su Pasolini e la sua arte filmica. Tra gli eventi di punta la conversazione tra Martin Scorsese e il teologo, padre Antonio Spadaro, riguardo il cinema di Pasolini e i Vangeli.

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Molti spazi museali ospiteranno performance e incontri dedicati, ad esempio il primo novembre all’Auditorium del MACRO sarà in scena Una disperata vitalità, performance del coreografo Enzo Cosimi ispirata all’opera poetica di Pasolini e ad Anna Magnani (protagonista di Mamma Roma). Il 5 novembre alla Pelanda del Mattatoio andrà in scena una performance di Elio Germano e Teho Teardo, Il sogno di una cosa. Ed ancora l’11 novembre il reading concerto P.P.P. Profezia è predire il presente di Massimo Zamboni, mentre il 12 sarà la volta dello spettacolo di Cristian Ceresoli e Guido Harari, Bestemmia. Pier Paolo Pasolini

Al teatro di Villa Pamphilj il 9 novembre verrà proposto l’evento diffuso Ragazzi di bici, dal Ghetto a Donna Olimpia, a cura di ex detenuti. 

Nell’ambito dell’impegno civico e sportivo il 31 ottobre, allo Stadio dei Marmi, si terrà La corsa di Miguel-Staffetta Pasolini, con i ragazzi delle scuole superiori di Roma, mentre il primo novembre ci sarà una quadrangolare calcistica PPP50: Pasolini Gioca Ancora, con la partecipazione della Nazionale Attori, fondata da Pasolini, la Nazionale Giornalisti e il Campidoglio Fc. 

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La forza profetica e visionaria di Pasolini sarà accompagnata da una campagna grafica a cura di Zètema Progetto Cultura, che prevede quattro soggetti monocolore, con una frase chiave del pensiero di Pasolini. Non un mero intento estetico, ma una volontà di rispecchiare il pensiero pasoliniano nel presente, proprio perché nella vastissima opera spesso è stato capace di sbirciare dal passato i nostri giorni con straordinaria lucidità. 

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