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Una parte della Global Sumud Flotilla è già a Tunisi

Ritrovato nel frattempo materiale israeliano nella acque siciliane, resti di un satellite spia. Dopo le dichiarazioni di Sánchez la risposta del governo Netanyahu alla Spagna è stata immediata e feroce

Una parte della Global Sumud Flotilla è già a Tunisi
MANIFESTAZIONE CONTRO IL RIARMO MANIFESTANTI FOLLA BANDIERA BANDIERE STRISCIONI STRISCIONE TELONE PALESTINA
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8 Settembre 2025 - 18.18 Culture


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di Arianna Scarselli

Una parte della Sumud Flotilla (clicca qui per vedere la posizione delle navi già partite) resta ancorata in Sicilia dove, ieri sera, droni di origine sconosciuta hanno sorvolato le barche in attesa di partire. Ricordiamo che nei giorni scorsi era stata denunciata la presenza di aerei militari israeliani a Sigonella e che l’altro ieri dei pescatori hanno rinvenuto nelle acque di Lampedusa quello che sembra materiale militare. “Non penso si tratti di un reperto militare israeliano. – ha risposto il ministro della Difesa Guido Crosetto – Penso si tratti di qualcosa collegato a un lancio satellitare“ e probabilmente si trattava effettivamente di detriti a seguito del lancio dell’Ofek 19 della settimana scorsa; un satellite spia di ultima generazione.

Il direttore generale dell’IMOD (Ministero della Difesa israeliano) Amir Baram ha commentato il lancio del 4 settembre: “Ofek 19, che si unisce alla costellazione di satelliti israeliani nello spazio, rappresenta un significativo moltiplicatore di forza per le capacità operative del nostro sistema di difesa. Si tratta di uno sforzo enorme guidato da centinaia di persone del Ministero, dell’IDF e delle industrie della difesa. La guerra delle Spade di Ferro, in particolare l’operazione Rising Lion, ha dimostrato che la guerra moderna si estende allo spazio. Espandere e rafforzare la nostra presenza nello spazio è un obiettivo centrale nella strategia del Ministero. Nel prossimo decennio, investiremo miliardi nella realizzazione di una costellazione di satelliti che ci consentirà di mantenere una sorveglianza costante e simultanea su qualsiasi punto del Medio Oriente”.

Ad aver fatto scalpore oggi sono state le dichiarazioni del ministro spagnolo Sánchez che ha elencato le nuove misure che la Spagna applicherà nei confronti di Israele: stop al passaggio nei porti e nello spazio aereo spagnolo per navi e aerei che trasportano armi o combustibili destinati all’esercito israeliano; embargo sulle armi e divieto di commercio militare con Israele; blocco delle importazioni provenienti dagli insediamenti nei territori occupati; divieto di ingresso in Spagna per i responsabili dei crimini commessi a Gaza e più aiuti umanitari ai palestinesi attraverso l’Autorità Palestinese e l’UNRWA.

Non si è fatta attendere la risposta israeliana: il ministro degli Esteri Gideon Sa’ar ha accusato la Spagna di aver portato avanti “continui attacchi anti-israeliani e antisemiti” perpetuando una narrazione “ostile, con una retorica selvaggia e piena di odio”. Ha inoltre accusato il governo Sánchez di corruzione e di una “evidente mancanza di consapevolezza storica dei crimini commessi dalla Spagna contro il popolo ebraico”. Israele ha poi vietato l’ingresso nel paese alla vicepremier e ministra del Lavoro Yolanda Díaz e alla ministra per i Giovani Sira Rego. Entrambe del partito di sinistra Sumar che oltre ad appoggiare le sanzioni avevano chiesto il ritiro dell’ambasciatore spagnolo da Tel Aviv e maggiori azioni a sostegno della Palestina. 

Intanto stamattina le navi della Sumid Flotilla partite da Barcellona sono arrivate a Tunisi dove sono state accolte da più di mille manifestanti; si aspetta ora il ricongiungimento della flotta per fare rotta su Gaza. In Italia si prevedono tensioni anche per la partita Italia-Israele in programma a metà del mese prossimo a Udine in risposta alla quale il Comitato per la Palestina di Udine sta organizzando un corteo di protesta. Negli ultimi minuti aerei militari hanno ripreso a sorvolare le navi della Sumud ormeggiate in Sicilia.

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