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I 75 anni di "Viale del Tramonto", morte e rinascita del cinema hollywoodiano

Il 10 agosto del 1950 usciva il film noir di Billy Wilder, ritratto spietato della città dei Vip

I 75 anni di "Viale del Tramonto", morte e rinascita del cinema hollywoodiano
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10 Agosto 2025 - 17.29 Culture


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“Una rappresentazione del lato peggiore di Hollywood raccontato nel modo migliore”. Basterebbe questa frase pronunciata dal “Time” per descrivere Viale del Tramonto, uno dei più controversi film del cinema di tutti i tempi che oggi compie 75 primavere.

Quella di Billy Wilder è una commedia nera mai sfiorita, considerata uno dei capolavori di Hollywood e una delle migliori rappresentazioni del divismo, un oblò sul cinema del passato con uno sguardo realista e sferzante su un’industria cinematografica che si autodistrugge.

Il film, quando uscì nelle sale di tutto il mondo, provocò subito molti “mal di pancia” all’interno dello show business, al punto che il produttore Louis B. Mayer, incontrastato boss della Metro Goldwin Mayer (la più celebre casa cinematografica hollywoodiana), invitato alla proiezione, accusò Wilder di aver “tradito e umiliato” l’industria che gli aveva dato da mangiare.

La pellicola fu proiettata al Radio City Music Hall di New York per sette settimane, incassò oltre un milione di dollari e lanciò Gloria Swanson in una tournée che coinvolse 36 città tra Stati Uniti e Canada. Inoltre, “Viale del Tramonto” ha conquistato ben undici nomination agli Oscar vincendo in totale tre statuette (migliore sceneggiatura originale a Billy Wilder, Charles Brackett e D.M. Marshman Jr, migliore scenografia a Hans Dreier, John Meehan, Sam Comer e Ray Moyer, miglior colonna sonora a Franz Waxman).

Volgendo uno sguardo alla trama, il film si apre con una voce fuori campo: è Joe Gillis (William Holden), un giovane soggettista che racconta (da morto) come è finito a galleggiare senza vita in una piscina. In flashback, vediamo la sua discesa nell’universo parallelo di Norma Desmond (Gloria Swanson), ex diva del cinema muto ormai dimenticata ma incapace di accettare l’oblio. Joe si lascia progressivamente sedurre e intrappolare da questo mondo surreale, fatto di nostalgia, negazione e autoillusione.

La Hollywood del 1950 era in crisi: lo studio system stava crollando, il cinema muto era solo un ricordo, la televisione stava per cambiare tutto. Billy Wilder racconta questo cambiamento epocale attraverso una metafora potente: la transizione dal muto al sonoro diventa la parabola del declino, della perdita di centralità, del senso di inutilità di chi non riesce a reinventarsi.

Tra i primi titoli selezionati per la conservazione nel National Film Registry e tra i 20 migliori film americani di tutti i tempi secondo l’American Film Institute, Viale del Tramonto è stato meticolosamente rinnovato e presentato in anteprima al Festival di Cannes a maggio di quest’anno.

Lo straordinario restauro è stato proiettato nelle sale lo scorso fine settimana ed è appena uscito in 4K Ultra HD con oltre due ore di contenuti extra. A giugno, l’ultima produzione di Broadway del musical Sunset Boulevard di Andrew Lloyd Webber ha vinto tre Tony Awards 2025, tra cui quello per il Miglior Revival Musicale e della Miglior Attrice in un Musical per Nicole Scherzinger nel ruolo di Norma Desmond, con quest’ultimo che è valso alla cantante e modella statunitense anche il trionfo agli Olivier Awards che si sono tenuti il 6 aprile a Londra.

Insomma, sono già passati 75 anni da quando Hollywood sfornò uno dei suoi maggiori capolavori, e la sensazione è che esso continuerà ad essere attuale ancora per molto tempo, perché Viale del Tramonto non è solo un film classico. È una profezia.

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