Si è aperto nella serata di venerdì 8 agosto Alba e tramonto festival a Castiglione d’Orcia, rassegna che già nelle edizioni passate ha attirato l’attenzione per la qualità delle proposte. Quest’anno sono oltre venti gli eventi che, tra presentazioni di libri, teatro, concerti, danza, si svolgeranno in tutto il territorio comunale per un festival diffuso che porta lentamente alla scoperta del territorio.
“E’ il rispetto per le fragilità. E’ la fragilità che rende simili gli esseri umani; è quello che distingue gli esseri umani dal mondo animale; ma anche appartiene alla nostra storia, alla nostra cultura. Fragili sono i territori che abitiamo, le nostre crete, le nostre montagne, i nostri fiumi; fragili le nostre comunità che hanno bisogno di cura e che spesso invecchiano rapidamente, fragile il tempo in cui viviamo – commenta Francesco Chiantese, direttore artistico di Alba e Tramonto Festival dal 2020 – ed è proprio questo tempo che ci ricorda con forza di questa fragilità. Ecco perché nel pensare questa edizione, assieme all’assessorato alla cultura ci siamo detti che quello che era necessario era preparare un festival che avesse cura del territorio che abita, della sua comunità. Che fosse nutrimento, divertimento, riflessione, condivisione gioiosa, festa ma mai mero intrattenimento. Perché anche nella tradizione, da cui noi apprendiamo tutto, pensiamo al grande esempio del Maggio di Castiglione d’Orcia, la “festa” e la celebrazione della “festa” mettono in movimento una comunità, la fanno agire, non la trattengono, non la fermano. E non è solo una questione linguistica, ma è sostanza. Forma, si, ma anche sostanza. E nella “festa” ci può stare tutto, qualsiasi emozione, qualsiasi sentimento, se viene socializzato, condiviso, ritualizzato.”
Protagonisti del festival sono i maestri ed allievi dell’artigianato artistico italiano che si mettono a nudo per ricostituire una relazione viva e intima con chi ascolta e osserva, abbandonando gli artifici e i tecnicismi della vita metropolitana quotidiana. Questo l’approccio ereditato dai mesi sospesi della pandemia, quando la necessità di ritrovare relazioni autentiche con il prossimo e con il proprio io erano al centro dell’attenzione. La ricerca di una semplicità rassicurante e al tempo stesso sconvolgente, che trova la sua materializzazione nel palcoscenico, una spoglia pedana di legno, appoggiata in mezzo alla valle: non un teatro convenzionale, ma una finestra aperta sul paesaggio e sulle persone. Lontano dal frastuono del turismo di massa, questo spazio sospeso tra natura e cultura diventa punto di incontro tra le comunità di Castiglione, delle sue frazioni e gli importanti centri di produzione culturale provenienti da tutta Italia.
“Alba e Tramonto – racconta Alice Rossi assessora alla Cultura e ideatrice del festival – è diventato nostro orgoglio; accanto ai nostri eventi tradizionali che amiamo e che sono per noi identitari ha saputo prendersi uno spazio importante; aspettiamo ogni anno l’incontro con nuovi artisti, coi loro linguaggi, come si aspetta una bella festa di paese. Lo sosteniamo con forza, facendo tutto il possibile, e siamo felicissimi quest’anno che sia arrivato il sostegno del Consiglio Regionale Toscano a riconoscere ed a rendere più semplice il grande lavoro fatto assieme in questi cinque anni. Osserviamo soddisfatti il crescere delle persone che raggiungono il nostro territorio anche per la presenza del festival; spostandosi da tante regioni italiane per seguire qualche artista ospite e vederlo alla “luce” intima che il nostro festival sa restituire.”
Per leggere il programma completo www.albaetramontofestival.it ; inoltre sul sito è possibile trovare tutti i contatti per chiedere informazioni e prenotare.