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Per Gaza e per la verità: la cultura italiana a difesa di Francesca Albanese

Oltre 80 tra artisti, intellettuali e musicisti firmano una lettera aperta in difesa della relatrice ONU, sanzionata dagli Stati Uniti per aver denunciato le violazioni nei territori occupati

Per Gaza e per la verità: la cultura italiana a difesa di Francesca Albanese
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14 Luglio 2025 - 15.29 Culture


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Un appello potente arriva dal mondo della cultura italiana in difesa di Francesca Albanese, Relatrice speciale delle Nazioni Unite, recentemente colpita da sanzioni da parte degli Stati Uniti per aver documentato la situazione a Gaza. In particolare, nel report From Economy of Occupation to Economy of Genocide, la relatrice denuncia come la sofferenza del popolo palestinese sia diventata fonte di profitto per un vasto sistema di interessi finanziari e corporativi. Il documento individua ben 48 aziende multinazionali coinvolte.

L’appello è nato da Tlon, progetto fondato da Andrea Colamedici e Maura Gancitano, attraverso il quale è stata redatta una lettera aperta in difesa della relatrice, firmata da oltre 80 figure di spicco della scena culturale italiana e indirizzata direttamente al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al Ministro degli Esteri Antonio Tajani. Nel documento si chiede di intervenire per “difendere una cittadina italiana sanzionata per aver svolto il proprio mandato ONU” e si invita, inoltre, il Parlamento a esprimersi con una mozione unitaria per garantire a Francesca Albanese protezione diplomatica.

Le sanzioni, imposte il 9 luglio 2025 dal Segretario di Stato americano Marco Rubio, sono denunciate nella lettera come “un tentativo esplicito di distogliere l’attenzione mondiale dalla catastrofe umanitaria in corso a Gaza”, dove oltre 60.000 palestinesi hanno perso la vita, più della metà donne e bambini. “Non possiamo permettere che le sanzioni contro chi documenta le violazioni dei diritti umani diventino uno strumento per perpetuare l’impunità. Il silenzio su Gaza è complicità”, si legge nel testo.

Tra i primi firmatari compaiono volti noti del cinema italiano come Pierfrancesco Favino, Valeria Golino, Stefano Accorsi, Luca Zingaretti, Valerio Mastandrea e Claudio Santamaria. Al loro fianco, esponenti della cultura come Serena Dandini, Lella Costa, Alessandro Bergonzoni, insieme a intellettuali come la scrittrice Lidia Ravera e lo storico dell’arte e Rettore Tomaso Montanari. Presenti anche esponenti della musica contemporanea: Marracash, Francesca Michielin, Cosmo e La Rappresentante di Lista.

La lettera si chiude con parole inequivocabili: “La storia ci giudicherà per quello che avremo fatto o non fatto di fronte a questa tragedia. Scegliamo di stare dalla parte di chi ha il coraggio di documentare la verità, di chi non distoglie lo sguardo, di chi continua a credere che un altro mondo sia possibile. Per Gaza. Per la verità. Per la giustizia”.

Un appello che non lascia spazio all’indifferenza.

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