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Novità in libreria, tra sorprese e riedizioni

Questa settimana, arrivano in libreria alcune sorprese e due libri di successo riediti.

Novità in libreria, tra sorprese e riedizioni
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17 Giugno 2025 - 19.27 Culture


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Ogni tanto siamo soliti indugiare sulle nuove uscite del mercato editoriale. Di seguito una carrellata di alcuni titoli che potremo trovare in libreria da questa settimana.

Michela Murgia, Anna della pioggia 

Sono passati quasi due anni da quando Michela Murgia è morta, ma per fortuna la sua penna non sembra essersi mai fermata. È così che Einaudi decide di pubblicare Anna della pioggia, una raccolta di racconti, alcuni già editi insieme ad altri nuovi, ritrovati e mandati alle stampe. La protagonista del titolo, Anna, corre sotto la pioggia, e ragiona delle piccole cose della vita, per non affrontare ciò che davvero la turba e da cui fugge. Oltre a lei, un vasto e variegato catalogo di personaggi, protagonisti di questa raccolta, dai pastori laureati, a portieri notturni, bambini che recitano in sardo mentre Cagliari viene bombardata dagli alleati, finanzieri, pescatori di polpi, terroristi, anche piante che mettono in crisi uomini spavaldi.

Come sempre negli scritti di Michela Murgia ci sono voci potenti di donne che parlano in prima persona, finalmente: Morgana, Elena di Troia, Beatrice Cenci con il suo rifiuto per la figura paterna abusante, Odabella, che osa sfidare Attila. E poi Michela, il suo ricordo delle vendemmie di un’infanzia rurale, delle preghiere servite a risuscitare una falena allevata con il fratello, del perché chi nasce su un’isola finisce per avere un’identità frantumata. Storie mai raccolte in un libro, Michela Murgia ne aveva lasciati alcuni all’oralità, come una moderna aedo, lette in teatri occupati, scuole, festival, radio e podcast, oppure editi in pubblicazioni alternative, come diari scolastici, cataloghi di mostre, programmi di sala di opere liriche. Alcuni racconti avevano avuto modo di circolare solo all’interno della ristretta cerchia di amiche e amici, la famiglia queer di Murgia, quella che si era scelta. 

La raccolta è a cura di Alessandro Giammei, che ha lavorato filologicamente sull’archivio digitale lasciatogli dall’autrice, con il risultato di realizzare un libro nuovissimo e sorprendente. Tutto ruota sempre intorno ai suoi temi cari, con il suo modo tutto vitale e vertiginoso: la Sardegna dei miti e della politica coloniale, il potere delle donne, il lavoro, l’identità queer, la malattia, i miracoli e le paure del nostro secolo. La varietà di registri, toni, stili, trasmettono tutta la tenacia e passione che Murgia non ha mai smesso di avere nei confronti del mondo e di come decidiamo di abitarlo, viverlo, capirlo e contrastarlo. 

Antonio Manzini, Sangue marcio

In libreria dal 24 giugno, questa volta edito da Piemme, l’esordio narrativo di Antonio Manzini, a vent’anni dalla sua prima pubblicazione (nel 2005 era stato pubblicato da Fazi editore). La storia inizia dall’infanzia felice e borghese di due bambini, Pietro e Massimo, che viene sconvolta dall’arresto del padre, “il mostro delle Cinque Terre”. Trent’anni più tardi i due fratelli dalle vite completamente diverse, si rincontrano. Pietro cresciuto in un istituto a Torino è diventato cronista di nera, Massimo affidato ad uno zio è diventato commissario di polizia. Ad unirli nuovamente la scia di delitti di un serial killer, su cui entrambi lavorano per scoprirne l’identità. Sarà anche l’occasione per fare i conti col passato. Manzini nel suo primo romanzo riesce a scavare nella psicologia dei personaggi, costringendo il lettore a confrontarsi con il lato oscuro dell’essere umano, e costruendo il tutto in una narrazione magnetica. 

Philippe Collin, Il barman del Ritz

Giugno del 1940, Parigi. Baffi curati, giacca bianca e cravatta nera, cinquantasei anni appena compiuti, Frank Meier è il barman di punta del Ritz di Parigi, il salotto dell’élite culturale e politica europea. Ma con i tedeschi appena entrati in città, i clienti sono quasi solo gli uomini della Gestapo. Meier è ebreo, di umili origini, mosso sempre da una sete di riscatto, amante della bellezza e capace persino di diventare confidente di Hemingway e Fitzgerald, dovrà adattarsi alla situazione. Come del resto il titolo fa intendere è lui, Meier il barman del Ritz ad essere il perno di questo romanzo, attorno a cui tutto ruota, personaggi ed eventi storici. 

La cura appassionata dell’autore per i dettagli, che ci apre le porte di un luogo quasi mitologico, concorre a rendere questo romanzo ancora più appassionante.

Margaret Atwood, Negoziando con le ombre

Edito da Ponte delle Grazia, diviso in sei parti, corrispondenti alle sei lezioni tenute a Cambridge dall’autrice sull’arte della scrittura, Negoziando con le ombre è la raccolta di queste, ed ha infatti come sottotitolo “Sullo scrivere e sulla scrittura”. Vi sono affrontate le principali questioni che le stanno a cuore: cos’è uno scrittore, come lo si diventa; lo sdoppiamento tra Jekyll ed Hyde, caratteristica di chi scrive; l’equilibrio delicato tra responsabilità sociale e integrità artistica; il triangolo eterno scrittore-libro-lettore; la scrittura come discesa agli inferi, per rinegoziare il nostro rapporto con la morte. Orientamento, Duplicità, Dedizione, Tentazione, Comunione, Discesa: questi i titoli delle sei lezioni riportate in questo volume, in cui si propongono tesi geniali, capaci di proporre anche ai lettori più esperti riferimenti sorprendenti, sempre con un tono colloquiale e ferocemente ironico che caratterizza Atwood. Un testo che finisce per inserirsi prepotentemente tra i classici della letteratura moderna. 

Roberto Emanuelli, Tutta questa felicità

Gabriele ha quarant’anni, una figlia piccola, il lavoro da insegnate prima vissuto come una vocazione, adesso un po’ scemata, ed un cuore a pezzi per una relazione finita male. Finisce ad insegnare nella periferia romana, dove è nato e cresciuto. 

Noemi, nata e cresciuta nel benessere della parte Nord della città, che ora forse gli sta stretta, tra le asfissianti aspettative dei genitori, le amiche giudicanti e le finte attenzioni del fidanzato. Stringe amicizia con Christian un ragazzo di periferia, che sembra però l’unico a comprenderla, con cui condivide la passione per la scrittura, per entrambi il mezzo per arrivare alla felicità. 

Gabriele e Noemi sono due esistenze parallele che finiranno per incrociarsi. E tornare ad essere felici.

Beppe Boni, La testa del duce

In libreria da domani, edito da Minerva, questo romanzo-verità scritto da Beppe Boni, giornalista oggi editorialista e già condirettore  di QN-il Resto del Carlino. Parte tutto da una serie di interrogativi, dove sia finita la testa della statua equestre di Mussolini, che dominava allo stadio Littoriale di Bologna, chi sia stato a rubarla e perché la sua sorte sollevi ancora oggi dubbi, passioni e crei divisioni. 

Tra giallo e rigorosa indagine storica, spiega anche i motivi di attaccamento del fascismo all’architettura ed allo sport come strumenti di propaganda. Alla caduta del regime, in una Bologna in festa, la folla entra allo stadio Littoriale, oggi stadio Dall’Ara per abbattere la statua di Mussolini a cavallo, un colosso in bronzo che si spezza in più parti, ma una di queste, la testa, scompare. Non è solo però il racconto del destino di un’effige, ma una riflessione sulla memoria collettiva e la forza simbolica delle immagini. Con la prefazione di Italo Cucci, si intrecciano ricostruzione storica, a fatti documentati, aneddoti e interviste, con uno stile narrativo avvincente ed accessibile. 

Roberto Alajmo, È stato il figlio

Nuovamente in libreria sempre da Sellerio uno dei romanzi più amati di Alajmo, il noir antropologico che sembra partire dalla fine e ad ogni capitolo rimescola le carte aggiungendo ogni volta dei particolari. Le vicende dei Ciraulo, sempre rette tra dialoghi divertenti, surreali, quasi da comicità caustica, alla Raymond Carver e Alan Bennett destruttura il genere poliziesco, affondando le radici nella tragedia greca. 

Kamel Daoud, Uri

Il libro con cui lo scrittore algerino ha vinto il premio Goncourt nel 2024 esce in libreria per La Nave di Teseo. É la storia di Alba, una giovane libera ed indipendente, proprietaria di un salone di bellezza, ad Orano in Algeria, che non indossa abiti tradizionali e si sente sempre più a disagio dalla svolta reazionaria del suo paese. Alba è in passato miracolosamente sfuggita al massacro della sua famiglia, durante la guerra civile negli anni novanta, quando aveva cinque anni. E sul suo corpo oltre i tatuaggi porta ancora i segni di quell’evento.

Alba resta incinta, e malgrado voglia abortire racconta a ciò che le cresce dentro la sua storia. Ed è il solo o la sola a poter ascoltare la sua voce, la sua lingua interiore e la sua storia. È l’unico modo per parlare di guerra civile in un paese non solo ostile alle donne, ma che ha stabilito apposite pene per chiunque ne parli. Daoud attraverso la storia di questa ragazza muta restituisce la voce alle molte vittime e sopravvissuti innocenti del passato violento del suo paese d’origine, l’Algeria. 

Paolo Crepet, Il reato di pensare

Da oggi in libreria per Mondadori il nuovo saggio dello psichiatra e sociologo Paolo Crepet. Nella nostra epoca, che più di ogni altra celebra e consente la libertà come diritto assoluto, qualcosa sembra stonare, e portare piuttosto all’omologazione. Attraverso questo conformismo gentile Crepet mette a fuoco la la deriva insidiosa della censura interna, per non sbagliare, ma nemmeno crescere. 

Crepet ci accomagana in questo viaggio controcorrente, per riscoprire ciò che davvero rendere libera l’esistenza, l’esercizio faticoso e quotidiano della libertà. 

Monito particolare ai giovani e agli educatori, entrambi spronati da Crepet a smettere di ricercare ossessivamente la perfezione e la felicità ad ogni costo. 

Massimiliano Buzzanca, Ma che sei il figlio di Lando?

Nel libro edito da Baldini + Castoldi il figlio Massimiliano racconta il padre Lando, l’uomo dietro l’attore, il padre dietro l’artista. Una vita duale, tra la voglia di fare l’attore e l’amore per la moglie. Severo in famiglia, eppure sorridente e sfacciato nel lavoro di attore. Una biografia che è anche a tratti autobiografia, per parlare del padre attraverso se stesso, raccontando aneddoti, ricordi, debolezze che che solo chi gli è vissuto a fianco può conoscere, spiegando anche ciò che significava “essere il figlio di Lando Buzzanca”. 

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