L’8 giugno si celebra la Giornata Mondiale Degli Oceani, occasione per riflettere su quanto ci diano i mari (metà dell’ossigeno che respiriamo e l’80% della biodiversità conosciuta) e quanto poco noi diamo loro. Risorsa naturale fondamentale e motore economico cruciale, la Commissione europea il 5 giugno ha stilato il Patto europeo per gli Oceani, che si muove da tre obiettivi fondamentali: proteggere la salute degli oceani e rigenerarli, rendere sostenibile e strategica l’industria dei porti e sostenere le comunità e le aree costiere.
Il piano intende cominciare innanzitutto dalla riconciliazione con il mare, attuando direttive europee sull’ecosistema marittimo fortemente compromesso dall’inquinamento da plastica, pesca eccessiva, acidificazione delle acque e aumento non più trascurabile della desertificazione degli oceani. Poi, Bruxelles e gli altri Paesi membri si impegnano a rendere blu l’economia marina (74% del commercio estero dell’Ue viaggia via mare, 5 milioni di posti di lavoro rientrano nel settore marittimo fra pesca, turismo costiero e trasporti) promuovendo una nuova strategia industriale dei porti e tecnologie emergenti per l’energia eolica e oceanica.
Terzo e fondamentale punto stilato dalla Commissione è quello di sostenere le comunità costiere, coinvolgendo direttamente la popolazione locale per tutelare l’ambiente da una parte e rafforzare lo sviluppo locale dall’altra.
Significativi gli incentivi per rendere quello europeo un territorio attrattivo per giovani professionisti della ricerca marina che, orientandola verso una transizione ecologica attenta, potrebbero addirittura accrescere e moltiplicare l’economia marittima. L’intento, tuttavia, è quello di varcare i confini dell’Europa e rendere la cooperazione internazionale, costruendo regole per gli oceani che siano globali: dal 2026 sarà obbligatorio adottare il sistema digitale It Catch che traccia le attività di pesca e combatte il commercio illegale dei prodotti ittici.
Entro il 2027, invece, sarà istituito un Ocean Act, con un Ocean Board di supporto costituito da rappresentanti del mondo scientifico, che legherà sotto un unico atto giuridico gli intenti europei di salvaguardia degli oceani. Per la Giornata Internazionale degli Oceani, dunque, l’Europa è pioniera nella protezione e governance dei nostri mari, segnando un punto di svolta nella tutela delle acque internazionali.