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Giornata internazionale della luce: si celebrano la ricerca e il progresso scientifico

Molte delle tecnologie del futuro, come i computer quantistici, si basano proprio sullo studio dei fotoni.

Giornata internazionale della luce: si celebrano la ricerca e il progresso scientifico
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16 Maggio 2025 - 18.05 Culture


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Il 16 maggio ricorre l’anniversario dell’accensione del primo laser, invenzione messa a punto nel 1960 dallo statunitense Theodore Maiman. Per tale ragione la data è stata scelta per celebrare la Giornata internazionale della luce. A volte sottovalutiamo il suo impiego nel mondo della tecnologia ma la luce è l’elemento chiave per il funzionamento non solo di sensori super-precisi o dei computer quantistici, ma anche della fibra ottica e degli smartphone.

“Il mondo intero sta investendo in queste tecnologie che promettono di rivoluzionare tutto”, dice all’ANSA Paolo De Natale, direttore dell’Istituto Nazionale di Ottica del Consiglio Nazionale delle Ricerche. “La punta di diamante è il settore delle tecnologie quantistiche, dai computer quantistici alle comunicazioni intrinsecamente sicure, ma – ha affermato – anche i sensori quantistici, dotati di precisione e capacità molto più elevate, e le tecnologie che consentono di simulare i processi fisici. Uno degli obiettivi finali è l’Internet quantistico, che avrà prestazioni attese straordinariamente superiori a quelle attuali”.

“Si sta prefigurando un futuro intimamente connesso allo studio dei fotoni, le particelle della luce”, dice all’ANSA Elisabetta Baldanzi, ricercatrice dell’Ino-Cnr e docente all’Università di Firenze. “La luce è un’onda elettromagnetica come tutte le altre, ma ciò che la rende diversa è il fatto che può essere rilevata dal nostro sistema visivo. Non è solo questione di vedere bene – prosegue – ma anche di stare bene: uno dei fotorecettori presenti nell’occhio è collegato allaparte del cervello che regola il ritmo circadiano, l’alternanza sonno-veglia e la pressione arteriosa”.

Lo studio della luce è stato decisivo per il progresso della scienza e della comprensione dell’Universo, a partire da Newton fino ad arrivare ai giorni nostri. Ne è un esempio la recente ricerca pubblicata sulla rivista Science Advances e guidata dall’Università della California a Berkeley che ha impiegato il laser per attivare in maniera estremamente selettiva alcune cellule della retina, rivelando un colore non percepibile all’occhio umano in normali condizioni. SI tratta del colore ‘olo’, una tonalità blu-verde molto intensa. Le scoperte e le possibili applicazioni a cui la scienza giungerà in futuro sono impossibili da determinare oggi ma la ricerca non si ferma.

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