Riapre il Cortile dell’Agrippa tra archeologia e contemporaneo | Giornale dello Spettacolo
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Riapre il Cortile dell’Agrippa tra archeologia e contemporaneo

L’ingresso Rinascimentale su piazzetta San Marco per una nuova stagione dei Musei Archeologici Nazionali di Venezia e della Laguna recentemente istituiti, ancorati alle tante anime passate della città ed uno sguardo lanciato verso il futuro

(fonte Adnkronos)
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6 Maggio 2025 - 17.20 Culture


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Siamo al numero 17 di Piazzetta San Marco, fronte Palazzo Ducale: da oggi, martedì 6 maggio, dopo un lungo oblio si riaccendono i riflettori sul Cortile di Agrippa, lo storico ingresso del Museo archeologico nazionale di Venezia.

Ed è anche questa l’occasione per inaugurare una nuova fase per un’istituzione museale che diventa plurale e si trasforma in Musei Archeologici nazionali di Venezia e della Laguna. “La riapertura dello storico ingresso del Museo archeologico su Piazzetta San Marco è il primo atto tangibile su Venezia del nuovo istituto del Ministro della cultura, denominato Musei archeologici nazionali di Venezia e della Laguna e descrive l’approccio alla proposta culturale che l’istituto intende sviluppare”, spiega la direttrice della nuova istituzione Marianna Bressan.

Un nuovo accesso, oltre quello canonico del Museo Correr, che si propone di restituire visibilità e autonomia ad uno degli spazi più significativi della città e della sua identità culturale. La riapertura del Cortile dell’Agrippa, come Paolo Martini registra su Adnkronos, rappresenta non solo un cambiamento logistico, ma anche di prestigio, oltre che un’occasione di rilettura della collezione qui custodite.

Per le sale interne, è stato recuperato l’allestimento espositivo che tra il 1924 e il 1926 fu ideato da Carlo Anti, archeologo e rettore dell’Università di Padova, il quale aveva pensato ad una narrazione cronologica che andava dalla statuaria greca e romana dal V secolo a.C. fino alla tarda età imperiale. Per le sale accostate alle sculture si trovano allestiti bronzetti, ceramiche, monete e preziosi, donativi provenienti dalle grandi famiglie aristocratiche veneziane collezionate nel corso dei secoli, e pervenute infine alle collezioni museali cittadine.

L’ingresso dal Cortile di Agrippa, con la monumentale statua tradizionalmente ritenuta di Marco Vipsanio Agrippa (entrata a far parte delle collezioni dagli anni ’60 dell’Ottocento) si troverà inoltre ad ospitare, fino al 28 settembre, un’istallazione site-specific a cura di Masahiko Haito e realizzata con il sostegno di Anonymous art project: Lines by Kengo Kito. Un allestimento che costituisce un’occasione di ripensare lo spazio intermediale tra l’esterno pubblico e l’interno museale, istaurando un dialogo aperto tra la storia culturale veneziana, l’architettura rinascimentale del luogo e la contemporaneità con le sue innovative pratiche artistiche.

Anonymous art project è per di più al momento impegnata in un intervento di manutenzione conservativa dei danni causati da tempo e agenti atmosferici sulla parete del cortile e sulle spalle dell’Agrippa. L’intervento prevede la spolveratura delle superfici, la rimozione delle aree non più aderenti e applicazioni di velature, costituendo con ciò un ulteriore gesto di confronto estetico e concettuale a cavallo tra passato e presente.

“L’intervento -di recupero del cortile dell’Agrippa e degli spazi ad esso adiacente- infatti, restituisce alla città e al mondo un gioiello dell’architettura rinascimentale, studia la distribuzione delle sculture antiche e dello spazio architettonico per una reciproca valorizzazione, propone un allestimento concettualmente flessibile, un po’ esposizione permanente e un po’ deposito visitabile”.

“Inoltre, intende riallacciare il rapporto del Museo archeologico con Venezia sia fisicamente, attraverso l’accesso direttamente dal piano della Piazza, sia nella proposta di fruizione culturale: nella saletta adiacente la biglietteria, il Museo racconta passo passo le fasi della propria rinascita, i visitatori e le visitatrici abbonandosi, potranno tornare tutte le volte che vogliono a vedere i progressi, a partecipare agli appuntamenti dedicati, a familiarizzare con le collezioni e la storia di questo luogo, così legato alla storia stessa di Venezia”; così Marianna Bressan spiega la nuova visione dei Musei Archeologici nazionali di Venezia e della Laguna e le sue novità organizzative.

La bigliettazione separata e il nuovo sistema di abbonamenti annuali consentirebbero accessi illimitati e flessibili alle collezioni archeologiche, fidelizzando i visitatori, che possono seguire riallestimenti e attività culturali che qui saranno ospitate. Gli spazi adiacenti al cortile acquisiranno così un assetto polifunzionale, andando a coniugare oltre la funzione espositiva quella divulgativa, promuovendo un approccio dinamico alla fruizione del patrimonio. 

Il nuovo istituto dei Musei archeologici nazionali di Venezia e della Laguna include, oltre il già citato ed originario Museo archeologico nazionale di Venezia, il Museo di Palazzo Grimani, il Parco archeologico di Altino ed in futuro il costituendo Museo archeologico della laguna di Venezia sull’isola del Lazzaretto Vecchio.

In questo modo, ognuna di queste istituzioni i va a costituire una diversa sfumatura della cultura e del territorio veneziano, dalla storia collezionistica che dall’umanesimo attraversa l’illuminismo e il gusto ottocentesco, passando per i molteplici luoghi insediativi della laguna nel corso dei secoli. La proposta museale va così ad ampliarsi e completarsi senza tralasciare uno sguardo al contemporaneo, ed aprendosi alla possibilità di immaginare il futuro della città. 

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