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Miliardari ed eredità: opportunità o problema?

Bill Gates lascia ai figli meno dell’1% del patrimonio, il resto in beneficenza

Miliardari ed eredità: opportunità o problema?
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14 Aprile 2025 - 08.27 Culture


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Alla soglia dei 70 anni, Bill Gates possiede un patrimonio che Forbes stima in più di 108 miliardi di dollari; la decisione di lasciare in eredità ai suoi figli meno dell’1% del suo patrimonio fa notizia, non tanto perché si tratta comunque di una cifra considerevole (all’incirca 1 miliardo di dollari, pur se divisa tra i tre figli, tra i 22 e i 28 anni), ma per le ragioni dietro a tale scelta.

“Non sarebbe un favore per loro e per la loro indipendenza. Voglio che abbiano l’opportunità di costruire i propri successi, senza essere oscurati dalla fortuna che ho avuto” ha spiegato il patron di Microsoft nel podcast Figuring Out with Raj Shamani.

Nella frase è espressa una visione educativa precisa, che è anche una forma di tutela psicologica: la ricchezza non guadagnata con il proprio impegno rischia di alterare la capacità di autovalutazione e distorcere la percezione del valore delle cose, e il confronto costante con un genitore di successo diventa un peso, che può creare nei figli comportamenti di spreco o incapacità di prendere decisioni. Le competenze decisive per la costruzione di una vita equilibrata si formano, infatti, affrontando limiti, che consentono di sviluppare qualità come resilienza, creatività nella soluzione dei problemi e capacità di guadagnarsi le cose.

Quella di Gates è una decisione, dunque, che va nella direzione dello sviluppo delle potenzialità di ragazzi che, comunque, hanno potuto accedere alla migliore istruzione e che hanno gli strumenti per crearsi una propria strada, ma soprattutto che dà molta importanza alla filantropia: “Devono sapere che le risorse che ho costruito devono servire a chi ne ha più bisogno. È questo il senso della Bill & Melinda Gates Foundation”, Fondazione che, creata nel 1997 insieme alla moglie, ha programmi in ben 134 Paesi.

Ma Bill Gates non è il solo miliardario americano a pensarla così. Anche Warren Buffett, il suo amico novantacinquenne, re degli investitori e per questo possessore di una ricchezza stimata in oltre 130 miliardi di dollari, dopo aver pensato di donarne la maggior parte in beneficenza principalmente attraverso la fondazione dell’amico, ha recentemente deciso che il 99% del suo patrimonio sarà gestito da tre trust di beneficenza coordinati dai suoi tre figli dopo la sua morte.

Stessa cosa per Mark Zuckerberg e consorte, genitori anche loro di tre figlie, che si sono impegnati a donare il 99% delle loro azioni Meta durante la loro vita principalmente attraverso la Chan Zuckerberg Initiative.

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