Antonio Prete è nato nel 1939 a Copertino, nel Salento. Per molti anni ha insegnato Letteratura comparata all’Università di Siena. Studioso di Leopardi e Baudelaire, saggista molto noto, come poeta ha pubblicato Menhir (2007) e Se la pietra fiorisce (2012), entrambi presso Donzelli. Fra i suoi libri piú recenti: Trattato della lontananza (2008), All’ombra dell’altra lingua. Per una poetica della traduzione (2011), Compassione. Storia di un sentimento (2013), Il cielo nascosto. Grammatica dell’interiorità (2016), tutti da Bollati Boringhieri; Torre saracena. Viaggio sentimentale nel Salento (Manni 2018). Per Einaudi ha pubblicato Tutto è sempre ora (2019) e Convito delle stagioni (2024).
La poesia “In campagna” è di Antonio Prete.
Di Antonio Prete “In campagna”
Lettura di Ludovico Conti
«Guarda l’ulivo», mi dice una voce,
«come si fa d’argento nella luce, guarda il volo
radente del fringuello che planando si solleva nel
raggio».
«Non indugiare sull’ombra», mi dice,
«non fare dell’autunno un tempo privo di transiti».
«Come posso», rispondo,
«non scorgere il declino nel visibile, nel volo la
caduta?»
«Osserva», dice
«il piumaggio degli uccelli, le forme dei frutti,
osserva il disegno dei fiori: c’è nella quiete del loro
apparire,
un accordo con il ritmo del mondo». Il vento poi si
tace nelle siepi.