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Ansia e depressione nemiche delle cure oncologiche

Uno studio su pazienti con tumore al polmone dimostra che il distress emozionale abbassa le percentuali di guarigione. Nasce così la prima piattaforma online di psiconcologia in Italia.

Ansia e depressione nemiche delle cure oncologiche
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25 Febbraio 2025 - 15.32 Culture


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L’ansia e la depressione non sono solo un peso emotivo per i pazienti oncologici, ma possono anche compromettere l’efficacia delle cure e ridurre le probabilità di sopravvivenza. A evidenziarlo è una ricerca pubblicata sulla rivista Nature Medicine, condotta su 227 pazienti affetti da tumore polmonare non a piccole cellule (Nsclc) in stadio avanzato e trattati con immunoterapia.

I risultati dello studio sono allarmanti: tra i pazienti che presentavano distress emozionale, solo il 46% era vivo dopo due anni, rispetto al 65% di coloro che non soffrivano di problemi psicologici. Questo dato sottolinea l’importanza di affrontare non solo la malattia fisica, ma anche il benessere mentale dei pazienti oncologici.

“Si stima che più del 50% dei pazienti oncologici sviluppi livelli significativi di distress emozionale, con impatto sulla qualità di vita, adesione ai trattamenti e, quindi, sulla sopravvivenza. Il sostegno psiconcologico è fondamentale prima, durante e dopo le cure”, spiega Gabriella Pravettoni, dell’Istituto Europeo di Oncologia e dell’Università di Milano, responsabile scientifica della piattaforma ‘In buona salute’.

Proprio per colmare la mancanza di psicologi dedicati all’oncologia, presenti solo nel 20% delle strutture italiane, è nata ‘In buona salute’, la prima piattaforma online di psiconcologia in Italia. La piattaforma offre risorse, supporto emotivo e informazioni affidabili a pazienti, caregiver e operatori, con la possibilità di seguire cicli di 10 sedute online da 50 minuti.

“I risvolti psicologici di una diagnosi sono spesso lasciati in seconda linea rispetto ai bisogni strettamente clinici”, prosegue Pravettoni, evidenziando le difficoltà dei medici nel discutere di questi argomenti durante le visite e la riluttanza dei pazienti a confidare i propri problemi. Anche quando i problemi psicologici vengono riconosciuti, non è facile gestirli nella pratica clinica, poiché manca un modello di valutazione e intervento adatto a tutte le circostanze.

“Uno studio retrospettivo ha indagato il grado di accettazione della chemioterapia adiuvante in donne con carcinoma della mammella”, osserva Lucia Del Mastro, direttrice della Clinica di Oncologia medica dell’ospedale San Martino di Genova. “Tra le pazienti con depressione che non hanno richiesto aiuto psicologico, solo il 51% ha accettato di sottoporvisi”.

“Già dalla diagnosi, la donna si trova ad affrontare una serie di problematiche che afferiscono all’ambito psicologico: stress, disturbi d’ansia, depressione, immagine corporea alterata, difficoltà nella sfera emotiva, familiare e di coppia, le più comuni”, afferma Rosanna D’Antona, presidente Europa donna Italia. “Lo psiconcologo dovrebbe essere presente, insieme all’oncologo medico, fin dall’inizio ad ogni colloquio. Mentre ci impegniamo con forza affinché questi limiti vengano superati e si rispettino le linee guida europee che prevedono la presenza dello psiconcologo in tutte le Breast Unit, accogliamo con favore la disponibilità di una piattaforma online con figure specializzate” conclude.

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