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David di Donatello, ecco la selezione dei quindici candidati come miglior documentario

La commissione ha fatto una selezione tra 153 opere in lizza per il premio intitolato alla memoria di Cecilia Mangini, prediligendo storie di grandi personalità che si sono distinte in ambito sociale, civile, politico ed artistico.

David di Donatello, ecco la selezione dei quindici candidati come miglior documentario
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5 Febbraio 2025 - 09.35 Culture


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Sono stati annunciati da Piera Detassis, presidente e direttrice artistica dell’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello i 15 documentari che concorreranno nella categoria di miglior film documentario, intitolato alla memoria di Cecilia Mangini. La commissione ha fatto una selezione tra 153 opere, prediligendo storie di grandi personalità che si sono distinte in ambito sociale, civile, politico ed artistico, ma anche uno sguardo ai mille volti dell’Italia odierna che sa anche essere aperta e senza pregiudizi, non dimenticando i focus agli scenari internazionali di guerra. Tra queste 15 opere 9 sono dirette da registe donne.

Per leggittimare la selezione di questi documentari la commissione ha così dichiarato: “ Il grande numero di titoli iscritti testimonia una ricchezza espressiva capace di abbracciare ‘imprese’ diverse, in un cinema che nasce e si nutre indistintamente dell’indipendenza di sguardi autoriali, di importanti strategie imprenditoriali, di politiche culturali dei festival e dei principali broadcaster”. 

Ed ecco di seguito i film documentari in lizza per il premio Cecilia Mangini: A Man Fall, di Giovanni C. Lorusso, racconta la storia di un ragazzino undicenne, Arafat, che vive tra le rovine di un edificio a Sabra in Libano, dove nel 1982 sono stati assassinati 3000 cittadini palestinesi e sciiti libanesi, area in cui è sorto il Gaza Hospital, simbolo della sopravvivenza del popolo palestinese; Amor, di Virginia Eleuteri Serpieri, un racconto doloroso della ricerca per Roma dell’auto della madre della registra, morta suicida nel Tevere; Il cassetto segreto di Costanza Quatriglio, un viaggio sentimentale e avventuroso per una Sicilia novecentesca ormai passata, attraverso registrazioni in 8mm, fotografie, suoni, documenti, dall’archivio personale del giornalista e scrittore Giuseppe Quatriglio; Duse-The Greatest, di Sonia Bergamasco,  a cent’anni dalla morte di Eleonora Duse, la Divina oltre il mito, un’indagine sull’attrice che ha cambiato la recitazione per sempre, ispirando anche Lee Strasberg, direttore dell’Actor Studio, oltre a generazioni d’attori; Liliana, di Ruggero Gabbai, un documentario su Liliana Segre, oggi senatrice e vita e testimone dell’orrore dell’olocausto, anche con alcuni suoi lati inediti; L’occhio della gallina, di Antonietta de Lillo, un autoritratto cinematografico della regista, relegata ai margini dell’industria cinematografica a causa di un contenzioso sulla distribuzione del suo film di maggiore successo, la sliding door della vita e della sua carriera;

Prima della fine. Gli ultimi giorni di Berlinguer, di Samuele Rossi, tramite materiale d’archivio si ricostruisce la storia del segretario del PCI a partire dall’ultimo comizio a Padova Berlinguer ha un improvviso malore e quattro giorni dopo muore, il 13 giugno il funerale, a cui partecipano oltre un milione di persone; Quir, di Nicola Bellucci, la storia di un luogo di ritrovo a Palermo per la comunità LGBTQI+, in una Sicilia ancora legata al patriarcato; Real, di Adele Tulli, un viaggio tra le ultime tecnologie immersive, come visori, webcam, camere di sorveglianza, testimoni della trasformazione dell’esperienza umana nell’era digitale; Tempo d’attesa, di Claudio Brignone, l’esperienza della maternità vissuta da un gruppo di donne al Bosco di Capodimente, confortate dall’esperienza dell’ostetrica Teresa; The Flats,di Alessandra Celesia, ambientato a Belfast, in New Lodge, in un appartamento immerso in un quartiere cattolico della workig class, il conflitto nordirlandese raccontato attraverso i l’esperienza di Joe e della sua gioventù vissuta negli anni ’80;

The Strong Man of Bureng,di Mauro Bucci, la storia di Essa, ex soldato delle Nazioni Unite, fuggito dal Gambia fino in Europa, qui ha aperto un’attività che gli consente di sostenere la famiglia, ma quando torna a Bureng, sua città natale è acclamato come un eroe; Tineret, di Nicolò Bellante, la storia di Andrei un ragazzo moldavo, che vive nella periferia romana, insieme alla madre e alla sorella sedicenne per cui rappresenta la figura paterna, la sua vita tra corse con l’auto, il lavoro come stalliere e le serate tra amici; Valentina e i muostri, di Francesca Scalisi,  la protagonista, dedita alla produzione a maglia di piccole rose, mentre il padre cerca di coltivare la terra che non è più fertile, nella campagna rurale siciliana ormai sfigurata dai “MUOSTri”, le grandi antenne dell’esercito americano.

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