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Cristoforo Colombo: l’uomo del mistero

Stasera, 12 ottobre, saranno svelati da una nota emittente spagnola i segreti sui resti conservati a Siviglia 

Cristoforo Colombo: l’uomo del mistero
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12 Ottobre 2024 - 18.09 Culture


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Colui che mise fine al Medioevo nel 1492, non smette ancora di affascinare il mondo: Cristoforo Colombo. E proprio oggi, sfruttando l’anniversario del suo sbarco in America, l’equipe di scienziati che ha seguito il progetto dell’Università di Granada annuncerà l’esito dei numerosi test del DNA condotti sulle spoglie conservate a Siviglia.

Morto nel 1506 nella città spagnola di Valladolid, Colombo chiese di essere sepolto sull’isola di Hispaniola, dove i suoi resti furono portati nel 1542; ma questo non bastò a dargli pace. Trasferito a Cuba nel 1795, venne nuovamente  spostato – stavolta proprio a Siviglia- nel 1898, quando la Spagna perse il controllo di Cuba nella guerra ispano-americana. Questa particolare condizione aveva pertanto resto difficile stabilire con certezza se quelle fossero davvero le ossa del celebre navigatore.

Ebbene dopo decenni di studi, analisi e confronti, gli esperti, guidati dal medico legale Josè Antonio Lorente, ritengono di aver risolto ben due misteri: la reale appartenenza dei resti e le origini nazionali degli stessi.Grazie alle nuove tecnologie, la precedente teoria parziale secondo cui i resti incompleti di Siviglia sono quelli di Cristoforo Colombo è stata definitivamente confermata” afferma lo studioso. Una conclusione a cui si è giunti confrontando i materiali in possesso con i campioni di DNA del fratello Diego e di suo figlio Ferdinando.

Inoltre, fatto ancora più interessante, sembrano essere emersi dati importanti in merito alla vera origine dell’esploratore, che potrebbero confermare o smentire la – finora più probabile – nascita genovese.Questo spinoso nodo verrà sciolto durante il “Columbus Dna: His True Origin”, uno speciale programma televisivo oggi trasmesso in Spagna. ”Ci sono alcuni risultati davvero importanti, risultati che ci aiuteranno in molteplici studi e analisi che dovrebbero essere valutati dagli storici”, conclude Lorente, che non ha voluto svelare nulla di più sull’eredità contesa del più famoso navigatore del mondo. 

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