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Troppo ore davanti allo schermo danneggiano i più giovani, l’ennesima conferma

I dati a riguardo parlano chiaro: l’utilizzo smodato di schermi e device digitali compromette la salute di bambini e ragazzi. A far male è soprattutto l’utilizzo degli smartphone a letto.

Troppo ore davanti allo schermo danneggiano i più giovani, l’ennesima conferma
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4 Settembre 2024 - 13.20 Culture


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L’uso dello smartphone a letto peggiora la qualità del sonno dei più giovani. È questa la conclusione cui giunge un recente studio pubblicato su Jama Pediatrics, che rafforza la crescente preoccupazione di istituzioni e genitori circa l’impatto dei dispositivi elettronici sulla salute dei più giovani. È per tali ragioni che in paesi come la Svezia le autorità sanitarie raccomandano di evitare l’esposizione degli schermi ai bambini sotto i due anni. Sempre più gruppi di genitori stanno adottando l’approccio di non fornire dispositivi elettronici ai propri figli, seguendo l’esempio di guru della tecnologia come Steve Jobs e Bill Gates.

“Nell’era digitale gli adolescenti trascorrono più tempo che mai davanti agli schermi, potenzialmente a scapito del loro sonno “, sottolineano i ricercatori della University of Otago di Dunedin, in Nuova Zelanda, che hanno studiato il comportamento di 79 ragazzi tra gli 11 e i 14 anni. I danni maggiori si riscontrano quando i dispositivi vengono utilizzati una volta a letto, piuttosto che nelle ore precedenti. Gli studiosi evidenziano che “l’uso di schermi interattivi come giochi e multitasking è particolarmente problematico sebbene anche le attività passive su schermo come guardare i film fossero associate ad una durata del sonno più breve”.  

Sempre in Svezia le autorità sanitarie hanno recentemente raccomandato di non esporre i bambini sotto i due anni agli schermi e di limitare l’uso giornaliero a tre ore per gli adolescenti. “Sappiamo che l’uso dei media digitali può avere effetti negativi sulla salute, tra cui un peggioramento del sonno e sintomi di depressione”, ha dichiarato Jakob Forssmed, ministro degli Affari Sociali.

In Italia, con l’inizio dell’anno scolastico, l’Istituto Superiore di Sanità ha ribadito l’importanza di proteggere il sonno di bambini e ragazzi, sottolineando che la mancanza di riposo li rende “irritabili e aggressivi” e “aumenta il rischio di dipendenze comportamentali”. Una ricerca dell’ISS sulla Generazione Z rivela che il 50% degli adolescenti tra gli 11 e i 13 anni, più a rischio di dipendenza da social media, dorme meno di sei ore a notte. Inoltre, quasi il 30% impiega oltre 45 minuti per addormentarsi e il 30% degli studenti a rischio di dipendenza da videogiochi dorme meno di sei ore a notte, con quasi il 25% che fatica ad addormentarsi.

In ragion di ciò negli Stati Uniti stanno aumentando le restrizioni sull’uso dei social media per i minori, mentre si diffonde il movimento dei genitori che rifiutano di dare smartphone ai propri figli. Nel Regno Unito, nello scorso febbraio, è nato il movimento ‘Smartphone Free Childhood’, che conta 60mila membri e si sta espandendo in Australia, USA, Emirati Arabi, Brasile, Canada e Sudafrica. Nel frattempo i giganti della tecnologia, sotto pressione, stanno cercando di creare esperienze più adatte ai bambini.

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