Accanto alla celebre Villa del Casale, celebre per i suoi monumentali mosaici del quarto secolo come la Grande Caccia, la Piccola Caccia e le iconiche aristocratiche in bikini, sono emerse tracce di un importante abitato medievale risalente al X-XII secolo con case-laboratorio di una o più stanze nelle quali si conservavano derrate alimentari e si cuocevano i cibi.
Secondo quanto riportato da Alessandra Baldini in un agenzia Ansa, all’interno di una di queste case, insieme ad anfore e a grandi orci senza coperchio, sono stati trovati due rari esempi di amuleti islamici in bronzo e in piombo, uno dei quali riporta un’invocazione tratta dal Corano. Questi reperti testimoniano che gli arabi abitarono il villaggio medievale nel decimo e undicesimo secolo fino alla conquista normanna.
In un altro settore dello scavo è venuto alla luce lo scheletro di un individuo da mettere in relazione con le fasi basso-medievali dell’area (i resti verranno analizzati per determinarne l’età, il sesso, eventuali patologie e lo stato nutrizionale).
Gli scavi hanno rivelato infine nuovi tasselli del grande edificio monumentale che precedeva la villa tardoantica: un complesso importante dotato di terme che fa parte delle sorprese che l’area archeologica, con il proseguimento delle indagini, continuerà a riservare.
Questa scoperta è frutto della terza campagna della Summer School internazionale di archeologia ArchLABS – Archaeological Heritage in Late Antique and Byzantine Sicily promossa dall’Universita’ di Bologna con il CNR-ISPC nell’ambito di una convenzione che le due istituzioni hanno di recente rinnovato con il Parco archeologico di Morgantina e della Villa del Casale.
Il lavoro, sostenuto da Ambiens, una grande azienda di energie rinnovabili che ha base nell’area di Piazza Armerina, si inquadra nel programma di tutela della Soprintendenza di Enna con il patrocinio del Comune.
All’edizione 2024 hanno partecipato professori, ricercatori e studenti dell’University of South Florida e degli atenei europei di Stoccolma, Oviedo, Castilla-la Mancha, Atene, Cipro, Trnava ed Enna oltre che di Bologna e del CNR-ISPC. Nel corso della Summer School, anche quest’anno il sito della villa è stato un campo-scuola sull’edilizia abitativa nella Sicilia tardoantica.
Il programma ha combinato approcci teorici tradizionali con tecniche digitali innovative per l’indagine, la raccolta dei dati e la gestione degli archivi.
A chiusura delle attività, una open house in collaborazione con il Gruppo Archeologico ha aperto lo scavo alla comunità locale e ai turisti in visita alla villa, permettendo loro di osservare da vicino le nuove scoperte e il lavoro degli archeologi.