‘’Montemaggio, una storia partigiana’’: la graphic novel di Sergio Staino sulla strage nazifascista ripubblicata dall’Anpi di Siena

La storia di Vittorio Meoni e dei suoi compagni partigiani caduti in un agguato fascista nel 1944, testimonianza della barbarie e delle violenze di quel periodo, ma anche dell’occasione di riscatto e di ribellione di ragazzi poco più che ventenni.

‘’Montemaggio, una storia partigiana’’: la graphic novel di Sergio Staino sulla strage nazifascista ripubblicata dall’Anpi di Siena
In foto, un particolare della copertina
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12 Giugno 2024 - 17.43 Culture


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di Marialaura Baldino

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‘’Montemaggio, una storia partigiana’’: la definiremo oggi una graphic novel, questa disegnata da Sergio Staino come supplemento dell’Unità nel 2003 e ripubblicata a marzo di quest’anno dal Comitato provinciale dell’A.N.P.I. di Siena.

Un racconto originale che il giornalista e fumettista toscano volle dedicare alla memoria dei partigiani della Valdelsa caduti in un agguato Nazifascista su Montemaggio, dove si consumò il più spaventoso e brutale eccidio in terra di Siena.

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Diciannove ragazzi, giovani poco più che ventenni, che costituivano un distaccamento della brigata partigiana ‘’Spartaco Lavagnini’’, vennero uccisi dalla Guardia Nazionale Repubblicana il 28 marzo 1944, in località la Porcareccia, sulle pendici del monte.

Liberamente ispiratosi al racconto di vita di Vittorio Meoni (unico sopravvissuto alla strage), Staino tentò di raccontare l’accaduto non solo rileggendo questo noto episodio della storia della Resistenza toscana, ma anche rivisitando i soggetti, giocando con le immagini e la sceneggiatura, con nomi originali, personaggi conosciuti (inserisce Bobo e Bibi, n.d.r.) e non, suoni comuni e una tavolozza di colori che magistralmente delineano la narrazione.

Il racconto si inserisce in una linea temporale che va dal 1943 al 1944, in Valdelsa appunto, dove sempre più ragazzi e giovani si aggregavano ai vari distaccamenti partigiani per opporsi ai Nazifascisti, consapevoli della necessità di porre fine alla barbarie e alle violenze, come occasione di riscatto per il popolo oppresso dal giogo della dittatura.

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Sergio Staino riprese i suoni e i colori del luogo, costruendo, striscia dopo striscia, il perfetto sfondo alle azioni compiute dai partigiani. Anche la lingua che egli fece parlare ai personaggi è quella toscana, con gergo contadino e mottetti che rimandano a modi di dire e proverbi popolari.

I soprannomi usati sono quelli veri che appartenevano ai partigiani che li scelsero: il nome di battaglia che li aiutava a rimanere nell’anonimato e ad evitare la cattura.

La novità inserita dal fumettista fu la fotografia, per riportare il racconto nei luoghi in cui l’eccidio si consumò veramente, o per meglio identificare i confini di quell’accadimento, ma anche per mostrare i volti di quei ragazzi e di quanto le loro vicissitudini fossero profondamente legate a quegli spazi ritratti. Una ‘’trovata’’ grafica che avvicinò di più il lettore al racconto, rendendolo più veritiero e più precisamente contestualizzato.

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Nonostante il tragico epilogo conosciuto della vicenda, Staino raccontò Montemaggio senza togliere nulla alla storia dei partigiani uccisi, né alla Storia, quella che ancora oggi ha peso individuale ma anche corale. Anzi, raccontò l’eccidio e i momenti che lo precedettero con calma tranquillità che quasi il pericolo, in alcuni punti, sembra tardare, per lasciare spazio ad un violento gioco di effetti speciali finali.

Oggi, dopo 80 anni dalla strage e più di vent’anni dalla sua prima pubblicazione, questa graphic novel ritorna a raccontare il sacrificio di quei diciannove giovani ragazzi che si opposero all’obbedienza cieca della dittatura fascista.

La sua ripubblicazione rende grazie al fumettista di Piancastagnaio e al suo lavoro, che ha fortificato ancora di più il permanere del ricordo di quei partigiani attraverso le sue tavole, riscoprendo nuovamente il valore umano del loro sacrificio.

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Un modo, questa ripubblicazione, per ricordare Vittorio Meoni e la sua storia, celebrando la sua memoria e il suo grande senso di responsabilità civile; attraverso la disobbedienza e spinto dalla fiducia riposta nel sogno di un domani migliore, si ribellò alla Repubblica Sociale per costruire un paese più giusto di quello del ventennio.

‘’Montemaggio, una storia partigiana’’, anche in questa ristampa, conserva il suo valore didattico e divulgativo, facendosi strada in un presente turbolento e incerto, dove l’antifascismo risulta ancora divisivo.

‘’Ristampiamo questo libro sui ragazzi di allora per dedicarlo ai ragazzi di adesso – scrive Silvia Folchi, Presidente Comitato provinciale ANPI Siena – come pure a quelli che anche noi delle generazioni intermedie ci portiamo dentro e che ci parlano, se li sappiamo ancora ascoltare, se ci sappiamo ancora indignare’’.

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