Doppietta di Lucio Corsi e della Niña. Tra sorprese e delusioni chi ha vinto e chi ha perso alle Targhe Tenco

Ginevra Di Marco miglior interprete, Brunori Sas deve accontentarsi di due quarto posto. Sfumate le differenze con Sanremo. Le cinquine votate dai giurati

Doppietta di Lucio Corsi e della Niña. Tra sorprese e delusioni chi ha vinto e chi ha perso alle Targhe Tenco
In senso orario da sinistra in alto: Lucio Corsi al Festival di Sanremo 2025, La Niña nel video di “Figlia d’ ‘a tempesta”, Ginevra di Marco, Caroline Pagani, l’home page del Club Tenco, Anna Castiglia
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Stefano Miliani Modifica articolo

9 Luglio 2025 - 21.40


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Lucio Corsi con il suo cantautorato rock stralunato, surreale e venato d’innocenza può fregiarsi del titolo di vincitore delle “Targhe Tenco 2025”: per gli oltre 200 critici musicali, esperti e giornalisti l’autore grossetano, che ha sorpreso tanti all’ultimo Sanremo dove è arrivato secondo, ha conquistato il primo posto sia come miglior album sia come miglior canzone con il medesimo titolo “Volevo essere un duro”. Nel primo caso ha staccato nettamente la seconda posizione di 25 punti, di ben 34 punti tra i singoli.
Nella cinquina degli album figura un’artista emergente: Emma Nolde, con brani che si propongono come specchio di tante inquietudini giovanili. Tra i premi, che non obbediscono alle leggi dittatoriali dei grandi numeri di vendita e cercano invece la qualità della canzone d’autore, sembra andare forte un cantautorato rock dei nostri anni. Poca l’elettronica, quasi assente il rap. Fuori dalle sei cinquine big come Jovanotti.

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Le serate dei premi saranno dal 23 al 25 ottobre al Teatro Ariston di Sanremo. Chiarendo che chi firma questo articolo era tra i giurati, cosa mettere in evidenza oltre al successo di Lucio Corsi, che si fece notare per esempio al “Firenze rocks” del 2023? Anzi tutto l’eccellente La Niña, cantautrice e attrice napoletana, all’anagrafe Carola Moccia, con la sua rivisitazione personale della tradizione folk meridionale fatta di rabbia femminile, convinzione e originalità: si è guadagnata la palma del miglior album in dialetto (“Furèsta”) e, nei singoli, è arrivata seconda con l’impetuosa “Figlia d’ ‘a tempesta”.

La categoria dell’interprete ha visto riconoscere con merito il talento e l’intelligenza di Ginevra Di Marco, cantante intensa, esperta, di provata esperienza e oltre (era, per dire, nei Csi negli anni ’90), capace di spaziare dal canto latinoamericano al rock. L’artista toscana ha vinto con l’eccellente album “Kaleidoscope”, crogiuolo ben assortito di lingue e culture finanziato dal crowdfunding per il quale è doveroso citare il marito e compagno d’arte Francesco Magnelli (anche lui era nei Csi) e Andrea Salvadori perché è un album a tre.

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Nella medesima cinquina si fanno notare tre nomi storici e di primo piano della musica italiana: Ornella Vanoni seconda, l’indimenticata Mia Martini con un album con incisioni rare e inedite, l’omaggio a Domenico Modugno di Giulia Pratelli e Luca Guidi. E se vogliamo stare sui nomi storici tra i migliori album è balzato a sorpresa al secondo posto Piero Ciampi. Il cantautore livornese fuori dalle regole scomparso nel 1980 a 45 anni? Proprio lui: in “Siamo in cattive acque” Enrico de Angelis ha raccolto con cura e precisione undici pezzi inediti e ventuno registrati in altre versioni rispetto a quelle pubblicate e molti giurati hanno apprezzato le canzoni scoperte o ritrovate.  

I riconoscimenti del Tenco, come presumibilmente sapete, erano nati in contrapposizione al carrozzone sanremese che un tempo era fuori dal mondo musicale. I tempi sono mutati, i confini si sono sfumati: oltre a Lucio Corsi Brunori Sas forse è rimasto deluso perché aveva i numeri per aspirare a vincere in una categoria del club e comunque ha ottenuto un doppio quarto posto con l’album “L’albero delle noci” e l’eponima canzone sulla figlia portata all’Ariston. E qui si inserisce al quinto posto pure Simone Cristicchi con la sua “Quando sarai piccola” passata a Sanremo.
Tra i singoli si piazza terzo Marracash, unico rapper apprezzato da un numero sufficiente di giurati per entrare tra i finalisti. Dispiace, a chi scrive, che non siano entrati in finale Vasco Brondi con “Ascoltare gli alberi” e Diodato con “Non ci credo più”.

L’album in dialetto, vale a dire la rivisitazione della musica tradizionale con brani rivisti oppure originali, è una delle categorie più stimolanti in un’annata di buone produzioni: tra le altre, l’album “Mediterranima” di Stefano Saletti coniuga suoni di più terre e culture con maestria e sensibilità ed è arrivato terzo. Sempre a detta di chi scrive, avrebbero meritato di entrare in cinquina anche i romanissimi Muro del canto.

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Il premio è sempre un’ottima occasione per ascoltare nuovi talenti. Ha vinto come miglior opera prima Anna Castiglia con l’album “Mi piace”: musicista dotata di indubbia originalità e con una bella vena di ironia, varrà seguirla.  Da tenere d’occhio tra i finalisti, a giudizio di chi scrive, i terzi arrivati, il gruppo p.a.o e, tra chi non è entrato nella fase finale, i biVio e Manuel Attanasio.

Infine tra gli album a progetto i giornalisti hanno premiato un lavoro particolare, “Pagani per Pagani”, un doppio disco della cantante e attrice Caroline Pagani (affiancata in alcuni brani da artisti come Moni Ovadia, Shel Shapiro, Danilo Rea, Fabio Concato e altri): ha proposto il repertorio del fratello morto nel 1988 ad appena 44 anni, Herbert Pagani, un artista multiforme e inquieto che aveva molto da dire, e giornalisti non lo hanno dimenticato.  

Di seguito, le cinquine delle sei categorie delle Targhe Tenco 2025 con i relativi voti.

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Miglior Album
Lucio Corsi: – Volevo essere un duro 73
Piero Ciampi: – Siamo in cattive acque 48
Emma Nolde: – Nuovospaziotempo 44
Brunori Sas: – L’albero delle noci 40
Federico Sirianni: – La promessa della felicità 34

Migliore album in dialetto
La Niña: – Furèsta 77
Enzo Gragnaniello: – L’ammore è na rivoluzione 65
Stefano Saletti: – Mediterranima 36
Alvise Nodale: – Gotes 26
Liberato: – Liberato III 26

Migliore album opera prima
Anna Castiglia: – Mi piace 97
Luca Romagnoli: – La miseria 36
Laurynn: – Aritmia 28
p.a.o.: – a cuore aperto 24
Cristiano Fattorini: – Tutto intorno 18

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Migliore album di interprete
Ginevra Di Marco: – Kaleidoscope 60
Ornella Vanoni: –Diverse 52
Ilaria Pilar Patassini: – Canto Conte 51
Mia Martini: – Tarab 39
Giulia Pratelli e Luca Guidi: Di Blu. Omaggio a Domenico Modugno 31

Migliore canzone
Volevo essere un duro: – Lucio Corsi 79
Figlia d’ ‘a tempesta: – La Niña 45
Gli sbandati hanno perso: – Marracash 43
L’albero delle noci: – Brunori Sas 39
Quando sarai piccola: – Simone Cristicchi 29

Migliore album a progetto
Pagani per Pagani: 63
Sarò Franco Vol. 2 – Altre canzoni inedite di Califano 61
Canzoni di Fuga e Speranza 48
Noi de borgata. Le canzoni di Armandino Liberti 22
Trentatré Suonati 12

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