Pino Daniele, nero a metà per sempre | Giornale dello Spettacolo
Top

Pino Daniele, nero a metà per sempre

La registrazione dell’ultimo concerto con la rivisitazione dei suoi brani storici e un inedito.

Pino Daniele, nero a metà per sempre
Pino Daniele
Preroll

globalist Modifica articolo

19 Marzo 2024 - 02.07 Globalist.it


ATF

Pino Daniele, nero a metà ma artista per sempre. Anche ora che non c’è più. L’ondata emotiva che ha accompagnato la sua drammatica scomparsa i primi dell’anno, adesso prenderà ulteriormente forza con l’uscita del nuovo disco che regala a quanti l’hanno seguito e amato, tutte le emozioni e le note del suo ultimo concerto.

Era il 22 dicembre e il cantautore napoletano si esibiva al Forum di Assago, a Milano, in una tappa del tour che dopo tanto tempo lo rivedeva su un palco, per riproporre ai fan la sua musica insieme agli amici di una vita, gli amici di “Napoli Centrale”, con cui aveva condiviso sogni, blues, e tanta creatività napoletana di altissima qualità.

Quasi un bilancio, potremmo dire oggi in considerazione di quello che di li poco sarebbe successo, di una carriera in prima fila fra i grandi cantautori che hanno scritto pagine importanti della nostra musica. Perché questo è stato Pino Daniele, un musicista vero che amava il suo mestiere e che rispettava il pubblico, un autore di razza lontano dal gossip mediatico che all’apparire aveva sempre preferito l’essere, artista.

“Questo disco è vibrante e straziante allo stesso tempo, perchè è l’ultima volta che abbiamo suonato tutti assieme con Pino e contiene quel sound irripetibile che era il suo sound, c’è dentro tanta gioia e a marezza”, commenta Tullio De Piscopo, amico da sempre dell’artista che ricorda quella serata magica pochi giorni prima di Natale, in cui la vecchia band si riunì col Daniele per l’ultima volta.

“Dopo il concerto, abbiamo festeggiato con un brindisi in una sala del Forum. Ma chi se lo immaginava che sarebbe stata l’ultima tappa? Nessuno pensava che Pino potesse andarsene in maniera così improvvisa, così violenta e seguita da così tanti intrighi, pettegolezzi, sciacallaggi. Questo disco, che è davvero un omaggio bello e puro, è stato realizzato grazie al grande lavoro del figlio Alessandro, che si è dato tanto da fare per metterlo in distribuzione proprio per tutti quelli che lo amavamo”.

Parole pronunciate col cuore da parte del grande batterista che rendono l’idea di una rimpatriata artistica di valore assoluto e ma che fanno anche chiarezza su un’operazione sicuramente commerciale ma al tempo stesso fortemente voluta per “raccontare” la voglia di esserci di un autore che ha lasciato una scia di rimpianti e tanta buona musica.

Ecco allora “Nero a metà Live”, il doppio album realizzato dal suo ultimo concerto con tutti i brani contenuti nell’omonimo Long Playng come veniva chiamato allora, pubblicato nel 1980 insieme altri grandi successi. “Nero a Metà” fu il terzo lavoro della discografia di Pino Daniele ed è stato per lui l’album della consacrazione, il simbolo di quel sound inconfondibile, diventato suo marchio di fabbrica in Italia e all’estero, dove la fusione tra tradizione partenopea col blues, il rock e il jazz raggiungeva vette ineguagliate.

Mentre è già in rotazione radiofonica la versione live di “A testa in giù”, il singolo estratto dall’album, il nuovo disco è disponibile nelle versioni “Doppio CD” (con un booklet fotografico di 60 pagine per ricordare tutte le tappe del Tour tra backstage, prove, e concerti), “Doppio vinile” 180 gr.(con un booklet fotografico di 16 pagine) per gli appassionati del vintage ed in versione digitale.

In questo disco con la registrazione integrale del concerto milanese, c’è insomma dentro tutta la storia musicale di Pino Daniele con la rivisitazione di brani come “A me me piace o blues”, “Resta resta cu mme”, “Na tazzulella ‘e caffè”, “I Got the Blues”, “Quando”, “O scarrafone”, “Yes I Know My Way” per citarne alcuni, felicemente riuscita grazie anche alle partecipazioni straordinarie dei suoi compagni di viaggio storici James Senese, Gigi De Rienzo Agostino Marangolo, Ernesto Vitolo, Rosario Jermano, Rino Zurzolo, Elisabetta Serio e appunto De Piscopo, che hanno preso parte al tour.

C’era anche un brano inedito, “Abusivo”, che è stato inciso grazie al recupero di un provino del 1975 con chitarra e voce originali dell’epoca, unito ad una jam session registrata nel 2015 con De Piscopo De Rienzo e Vitolo. Nel demo che per tutti questi anni era stato conservato da Rosario Jermano, il pezzo era stato intitolato ‘U pusteggiatore’, che ora è diventato più propriamente ‘Abusivo’, perché il primo verso recita “abusivo song’ nato, abusivo aggio campat”. Una chicca recuperata e da oggi immortale come tutta la sua musica.

Native

Articoli correlati