Da difensore a bersaglio. Emma Marrone ha postato sul suo account Instagram un video nel quale mostra l’arrivo a Lampedusa di Carola Rackete, accolta da insulti sessisti e auspici di stupro. La cantante ha espresso solidarietà alla capitana della Sea Watch, dicendosi indignata. Una scelta diventata boomerang: è stata a sua volta ricoperta da attacchi personali.
“Solo una parola: vergogna”, aveva scritto Emma come didascalia al video, “Il fallimento totale dell’umanità. L’ignoranza che prende il sopravvento sui valori e sul rispetto di ogni essere umano. Stiamo sprofondando in un buco nero. Che amarezza”.
Il suo messaggio ha trovato fra gli utenti sostenitori e detrattori. “Non ti permetto di esprimere giudizi contro chi non la pensa come te”, “Pensa a cantare che a governare ci pensano gli altri”, “Portateli a casa tu”: si legge nei commenti contrariati più contenuti. Altri utenti, però, hanno avanzato delle vere e proprie offese personali: “Povera stronza. Rispetta la tua nazione e la tua terra prima di aprire la bocca”, “Cogliona, canta che ti passa”.
A quest’ultimo post, in particolare, ha risposto la stessa cantante sul suo account Twitter: “Ciao Monica. Che bella cosa non essere come te. Che bella cosa non essere te. Eh sì, meglio cogliona, fidati”. Oltre ai fan, a testimoniare solidarietà alla cantante sono stati i colleghi. “Quanto hai ragione, amica mia”, scrive, rilanciando il suo post, Paola Turci, bersaglio di simili attacchi dopo aver espresso un giudizio online sulle Olimpiadi a Roma. Anche Fiorella Mannoia si schiera con la salentina: “Avanti, scatenatevi pure. I vostri insulti sono medaglie”.
— Emma Marrone (@MarroneEmma) 29 giugno 2019
Quanto hai ragione, amica mia https://t.co/HkKoAx2u4v
— Paola Turci (@paolaturci) 29 giugno 2019
Concordo. Avanti, scatenatevi pure. I vostri insulti sono medaglie. @paolaturci @MarroneEmma https://t.co/RDzcbjOxDW
— fiorella mannoia (@FiorellaMannoia) 29 giugno 2019